Per una maggiore comodità di lettura, qui puoi scaricare in formato pdf il programma presentato da Ugo Rossi candidato presidente e dal PATT – Partito Autonomista Trentino Tirolese per le elezioni provinciali del 21 ottobre 2018.
Qui inoltre una sintesi del programma:
Il Trentino, in questi anni, ha cercato di affrontare con lungimiranza le nuove sfide globali, cercando di valorizzare in maniera aperta le sue peculiarità e il suo patrimonio e consolidando il suo sistema di autogoverno, con l’obiettivo di rilanciare – in un momento storico caratterizzato da una crisi degli Stati nazionali – la dimensione locale, quale ambito privilegiato per governare molti processi e per promuovere politiche pubbliche efficaci in svariati ambiti della vita sociale ed economica della comunità.
Con questo spirito, intendiamo proporre per il nostro territorio una visione di futuro seria, innovativa ed autentica, che si può riassumere con 10 parole, le quali connotano l’idea di Trentino e il senso dell’autogoverno che vorremmo portare avanti nei prossimi anni.
Alcune azioni che intendiamo realizzare sono già state avviate dalla precedente Amministrazione, altre saranno impostate, pensate e concretizzate nei prossimi anni, altre ancora dovranno essere completate oltre la prossima Legislatura. Siamo impegnati a costruire, mattone dopo mattone e giorno dopo giorno, le condizioni affinché la nostra Autonomia possa rafforzarsi, migliorarsi e ulteriormente svilupparsi, nonché a garantire servizi pubblici efficaci e condizioni economiche e sociali favorevoli, mettendo al centro il cittadino, rafforzando la dimensione collettiva ed incentivando il protagonismo delle persone. Si tratta di un lavoro costante, dinamico e senza esitazioni, caratterizzato dalla fatica delle responsabilità, ma anche dall’entusiasmo e dall’orgoglio di chi ha la ferma volontà di contribuire alla crescita della propria terra, valorizzando ciò che funziona e gli importanti risultati raggiunti, ma cercando soprattutto di migliorare e innovare il proprio modo di agire e di essere, le proprie proposte e il quotidiano impegno a favore dell’Autonomia.
Sentiamo l’obbligo di essere fedeli alle nostre radici, alle nostre tradizioni, ai nostri valori e alla nostra storia, con coerenza e con la consapevolezza che sono proprio questi fattori a rappresentare i nostri punti di forza e le basi su cui costruire le prospettive di sviluppo e più in generale il nostro futuro. Allo stesso tempo, vogliamo e dobbiamo però rinnovare le nostre politiche e il delicato e prezioso equilibrio su cui si regge il nostro sistema di autogoverno, favorendo l’innovazione, stando al passo con i tempi e non fermandoci a quanto già fatto e realizzato, ma affrontando le nuove sfide con fiducia e predisposizione al cambiamento e tenendo sempre aperti il nostro sguardo e i nostri orizzonti. Il filo conduttore del nostro impegno dovrà essere la valorizzazione costante delle prerogative dell’Autonomia e la qualificazione dei suoi contenuti, quale modello innovativo e funzionante di convivenza, di tutela delle minoranze, di coesione sociale, di innovazione, di crescita e sviluppo. Valorizzare l’Autonomia significa renderla sempre migliore in termini di qualità e contenuti delle politiche pubbliche e sempre più sviluppata ed avanzata dal punto di vista delle competenze e delle possibilità (puntando ad un modello di Autonomia integrale). Ci presentiamo quindi alla comunità trentina forti delle nostre idee e dei nostri valori, senza proporre semplificazioni estremiste o proposte irrealizzabili e consapevoli delle preoccupazioni che in questo tempo investono i cittadini. Identità, coerenza e senso di appartenenza sono i nostri punti di forza. La nostra proposta politica vuole rispondere a queste sfide, valorizzando le specificità e l’originalità del nostro Trentino e mettendo a disposizione l’esperienza di governo acquisita, nonché la capacità di assumere decisioni in completa autonomia e su un piano di parità con lo Stato, presupposti che riteniamo fondamentali per governare, salvaguardare, consolidare e rafforzare l’Autonomia. Insomma, una proposta autenticamente trentina che cerca di interpretare pienamente i principi che animano nel profondo la nostra comunità e che costituiscono l’essenza del nostro sistema di autogoverno, quali l’umanità, la solidarietà, il pragmatismo, il senso di comunità, la libertà, la territorialità e la vocazione europea. Un insieme di persone, quindi, che – a differenza di altri – non giocano d’azzardo con l’Autonomia e con il futuro, ma hanno la consapevolezza e le capacità di comprendere ed affrontare efficacemente la complessità delle sfide che il Trentino ha davanti.
IL TRENTINO DEL FUTURO
AUTONOMO
La prima parola è Autonomia, ovvero la capacità di interpretare ed esercitare autenticamente l’autogoverno, senza “avere padroni” ed assumendosi la responsabilità delle scelte. Un’Autonomia non solo istituzionale, finanziaria e giuridica, ma anche e soprattutto politica. Un’Autonomia nelle decisioni e nelle scelte, che nascono e si sviluppano sul territorio e che sono frutto di un dialogo costante con le diverse espressioni della società e con l’intera comunità trentina. Un’Autonomia, quindi, senza condizionamenti esterni, non eterodiretta, che non prende ordini da terzi, capace di interpretare concretamente ed autenticamente i bisogni dei cittadini, di valorizzare la propria cultura, la propria storia e le proprie tradizioni, di sapersi distinguere e di saper essere un modello unico in grado di mettersi in stretta relazione con le persone e con le loro aspettative, grazie alla profonda conoscenza e comprensione dei nostri valori e della nostra specialità. L’Autonomia con la quale abbiamo cercato di governare il Trentino in questa Legislatura, mettendo sempre al primo posto l’esclusivo interesse del territorio e rivendicando libertà e indipendenza in tutte le scelte. E ancora, un’Autonomia che in questi anni abbiamo salvaguardato e consolidato. Un’Autonomia, dunque, che – a prescindere dai prossimi sviluppi politici – non potrà essere messa in discussione nel breve periodo.
Un’Autonomia intesa come declinazione autentica del principio di sussidiarietà, ovvero come dimensione ideale nella quale prendere le decisioni. Un’Autonomia che – per la gestione della sua complessità e delle sue prerogative – non può basarsi su slogan o semplificazioni, ma deve poter contare su un patto forte fra i cittadini e una classe politica seria, affidabile, competente e con spirito critico, perché l’essere autonomi non contempla l’impreparazione, l’opportunismo, le banalizzazioni e l’improvvisazione. Per essere davvero autonomi, bisogna essere preparati. E le competenze dell’Autonomia vanno esercitate fino in fondo, senza che i contenuti siano suggeriti o indicati da qualche capo politico nazionale.
EUROPEO
Il Trentino non può abbandonare l’idea di uno dei suoi padri fondatori – Alcide De Gasperi – che ci ha affidato la responsabilità di coltivare, alimentare e rinnovare costantemente la nostra storia complessa, ricordandoci con lungimiranza e lucidità che l’Autonomia sopravvivrà solo se riuscirà ad essere migliore dello Stato centrale. E coltivare questa particolare storia non vuol dire solamente sviluppare e rafforzare il prezioso e fondamentale legame con il Tirolo e l’Alto Adige/Sűdtirol all’interno della dimensione sovranazionale, ma significa anche affrontare i grandi temi con uno sguardo attento all’Europa. È una questione prima di tutto culturale, un cambio di paradigma secondo il quale dobbiamo rifiutare con forza l’idea che le questioni – sempre più globali – si possano risolvere ripiegandosi all’interno dei propri confini o alzando i muri.
Il compito della politica è quello di farsi carico di queste sfide, non banalizzando i problemi e affrontando le questioni con una prospettiva multilaterale. Questa apertura all’Europa è importante soprattutto in questa fase storica di crisi della sovranità nazionale, in cui – a differenza di quanto sostengono alcune forze politiche di matrice nazionalista o sovranista – gli Stati non sono più in grado di rispondere singolarmente e in maniera efficace alle nuove dinamiche socioeconomiche e alle sfide che la società globale ci pone. E il Trentino, all’interno di questo nuovo scenario, deve essere protagonista, favorendo il rilancio del processo di integrazione europea e il parallelo rafforzamento delle prerogative e delle responsabilità delle realtà locali e regionali, quale ambito privilegiato di coinvolgimento delle popolazioni e di miglioramento della natura democratica dell’Unione Europea. Il nostro territorio, quale esempio di buon governo e di valorizzazione delle radici culturali e delle identità locali, dovrà continuare a dare il proprio contributo, rilanciando la governance multilivello e la prospettiva regionalistica attraverso l’impegno e l’attiva partecipazione alle strategie macroregionali, in particolare EUREGIO ed EUSALP, la cui azione ed importanza dovranno essere ulteriormente rilanciate e rafforzate nei prossimi anni.
Le nostre proposte per un Trentino AUTONOMO ed EUROPEO:
– previsione di un meccanismo di Intesa per le modifiche statutarie e di una più ampia valorizzazione delle norme di attuazione dello Statuto, definendo le relative procedure di approvazione e valorizzando il ruolo della Commissione paritetica dei Dodici;
– avvio di una riflessione seria, lungimirante e condivisa con Bolzano sulla riforma dello Statuto e, in particolare, sul ruolo della Regione, partendo dal documento conclusivo prodotto dalla Consulta per la riforma dello Statuto di Autonomia;
– valorizzazione e tutela delle minoranze linguistiche ladine, mochena e cimbra, quali architravi su cui è basato il nostro sistema di autogoverno, anche dando attuazione alla legge costituzionale 4 dicembre 2017, n. 1
– in particolare per quanto riguarda il trasferimento/delega al Comun General de Fascia delle funzioni amministrative e/o dei compiti rilevanti per la valorizzazione della minoranza linguistica ladina;
– consolidamento dei rapporti istituzionali con Bolzano in una prospettiva euroregionale ed europea, quale presupposto per la salvaguardia e lo sviluppo delle nostre prerogative statutarie e della nostra specificità;
– adozione di norme di attuazione nei seguenti ambiti ritenuti prioritari e strategici per lo sviluppo dell’Autonomia e per il miglioramento del nostro sistema istituzionale:
– delega di funzioni in materia di agenzie fiscali;
– revisione degli estimi catastali; – ordinamento finanziario statutario;
– orari di apertura e di chiusura degli esercizi commerciali in ragione delle peculiarità ambientali e culturali della comunità trentina;
– ordinamento degli uffici regionali e provinciali e del personale;
– fasce di rispetto relative alla viabilità stradale in ragione delle specificità orografiche, paesaggistiche e ambientali che caratterizzano il territorio;
– connettività e coordinamento dei sistemi informativi ed informatici al fine di valorizzare le peculiarità organizzative, amministrative e gestionali della Provincia autonoma di Trento;
– introduzione di forme di democrazia partecipativa e deliberativa su tematiche rilevanti, con l’obiettivo di migliorare i processi decisionali e di favorire una più accurata valutazione di fattibilità;
– revisione del ruolo dei fondi di confine, affinché diventino sempre più strumento di finanziamento ed elaborazione di progetti strategici per lo sviluppo delle comunità di riferimento;
– rafforzamento dell’impegno nell’ambito delle politiche europee di cooperazione interregionale, soprattutto negli ambiti strategici per lo sviluppo della nostra Autonomia, quali la mobilità, la ricerca, l’innovazione e la formazione duale;
– rafforzamento delle prerogative istituzionali dell’EUREGIO, attraverso un’azione sia a livello nazionale che europeo;
– potenziamento dei rapporti con i Paesi e le regioni europee – in particolare alpine – al fine di favorire lo scambio di buone pratiche ed eventuali collaborazioni su tematiche specifiche;
– valorizzazione dell’Ufficio di collegamento di Bruxelles, in relazione all’importanza di dotarsi di un sistema strutturato di relazioni con le Istituzioni europee, configurandolo come un “hub” sia per la Provincia che per i principali portatori di interesse trentini;
– promozione del ruolo attivo della Provincia nella fase di elaborazione e progettazione a livello europeo dei fondi strutturali e dei fondi a gestione diretta, quali preziosi strumenti di cofinanziamento e di innovazione delle politiche pubbliche provinciali.
RESPONSABILE
La gestione dell’Autonomia è strettamente legata al concetto di responsabilità. Un sistema di autogoverno “speciale” non può prescindere dalla responsabilità della classe dirigente, dall’esperienza, dalla capacità di governo e dal coraggio di fare le scelte giuste per il futuro della propria comunità. La gente di montagna sa bene che per arrivare in cima alla vetta non può fare il passo più lungo della gamba, perché è nostro dovere tenere i conti in ordine. Ed oggi i nostri conti sono in ordine: possiamo contare sulla stabilità della finanza pubblica provinciale e su risorse certe per il futuro (in termini di debito e di risorse la situazione è molto migliore rispetto all’inizio della Legislatura). Responsabilità significa anche avere il coraggio di dire le cose come stanno, non ingannando i cittadini, argomentando le proprie scelte e le proprie convinzioni ed assumendo le decisioni sulla base di analisi serie, concrete e attente. Significa avere il coraggio di decidere, anche quando una scelta potrebbe essere impopolare e non produrre un consenso immediato. Responsabilità significa pensare alle prossime generazioni, essere affidabili, credibili, competenti e farsi misurare sui risultati.
SOLIDALE
La competitività sana e sostenibile presuppone solidarietà, ovvero un profondo senso di rispetto, empatia e vicinanza nei confronti di chi resta indietro, di chi ha bisogno di sostegno e protezione. Competitività e solidarietà devono quindi essere inscindibili.
Oggi siamo invasi da categorizzazioni e rappresentazioni sommarie della società. Basti pensare al concetto di “gente”, che è una rappresentazione generica, nella quale ciascuno di noi proietta la sua prospettiva. Nella realtà, invece, esistono le “persone”. Ed è appunto dal primato della persona, dalla dignità umana e dal riconoscimento della specialità di ognuno di noi che dobbiamo ripartire, evitando l’omologazione e valorizzando le singole storie e le singole esperienze.
Le nostre proposte per un Trentino RESPONSABILE e SOLIDALE:
Un Trentino responsabile e solidale deve favorire la partecipazione e l’inclusione, promuovendo la coesione sociale e facendosi carico di chi resta indietro. Dobbiamo quindi continuare ad investire sulla centralità della persona, riconoscendo e valorizzando il nostro patrimonio sociale, costituito da tante realtà in grado di rispondere in maniera efficiente ed efficace alle problematiche dell’oggi e alle sfide del domani. Sulla base di questi presupposti, vogliamo quindi promuovere un welfare sussidiario e generativo attraverso le seguenti misure:
– sostegno alla capacità di auto organizzazione della nostra comunità;
– rafforzamento dei servizi nelle valli, al fine di promuovere una qualità delle prestazioni analoga a quella delle città, attraverso alleanze locali che coinvolgano tutti gli attori pubblici e privati e i distretti sociali, per la famiglia e per l’economia solidale;
– rafforzamento degli strumenti anche non istituzionali (residenze sanitarie assistenziali) per garantire servizi più appropriati ai nostri anziani e alle loro famiglie;
– ulteriore potenziamento dei servizi alla persona rivolti agli anziani, implementando la riforma recentemente approvata ed attuando iniziative volte a valorizzare il privato sociale e a mantenere l’anziano sul suo territorio (prima della istituzionalizzazione in casa di riposo), grazie a servizi residenziali e semiresidenziali innovativi;
– rafforzamento delle politiche di co-housing, favorendo anche la convivenza e l’integrazione tra giovani e anziani;
– valorizzazione e rafforzamento del cosiddetto “Spazio argento”, che, grazie al suo approccio d’insieme, è volto a migliorare i servizi a favore degli anziani e, in particolare, ad indirizzare l’assistenza verso servizi alternativi rispetto alla residenzialità nelle case di riposo;
– completa attuazione dell’Assegno Unico, quale innovativo strumento di risposta ai bisogni espressi dalle persone in tema di contrasto alla povertà e di sostegno al reddito, al mantenimento dei figli, ai servizi per la prima infanzia e alle persone con invalidità;
– investimento nel privato sociale e in politiche di inclusione nella scuola e nel mondo del lavoro (in ambito agricolo, artigianale, turistico) rivolte ai disabili con percorsi di autonomia della persona;
– creazione di una filiera di servizi specializzata e territoriale volta a favorire l’inclusione dei diversamente abili.
APERTO
In questa fase, sembra prevalere l’idea secondo la quale per affrontare il futuro sia meglio chiudersi e ripiegarsi in sé stessi. E questo si evince non solo dai crescenti sovranismi che stanno proliferando in giro per l’Europa o dall’approccio nazionalista con cui si stanno gestendo molte politiche pubbliche strategiche, ma anche dal pessimismo e dagli atteggiamenti di chiusura sempre più diffusi tra le persone. È quindi urgente invertire questa tendenza, per non correre il rischio di regredire economicamente e culturalmente. L’idea di poter gestire la complessità delle sfide globali all’interno dei propri confini e senza una reale apertura alla dimensione sovranazionale è una pericolosa illusione. Nel farci carico delle profonde preoccupazioni che hanno portato a questa situazione, è nostro dovere aprirci autenticamente al vero e reale cambiamento e concentrare la nostra attenzione sulle cose positive, per aiutare le persone a guardare al futuro con fiducia e speranza. Il cambiamento può e deve essere un’opportunità per ciascuno di noi, ma per esserlo deve poter poggiare su risultati oggettivi e tangibili, perseguiti e supportati da una classe politica coraggiosa, seria e competente. Questi risultati in Trentino li abbiamo e li vogliamo rivendicare con forza ed orgoglio. Basti pensare alla qualità del nostro sistema sanitario, considerato il migliore d’Italia o alle performance dell’Università, per non parlare della scuola, dove i recenti test INVALSI ci hanno dimostrato che l’impegno coraggioso – anche di docenti e dirigenti – sul trilinguismo non ha pregiudicato, bensì migliorato, la qualità dell’insegnamento e dell’apprendimento.
Questo è il cambiamento che dobbiamo assicurare al nostro territorio. Un cambiamento che si regge su basi solide, costruito in maniera aperta e propositiva, che si alimenta del contributo di tutti e che ci permetta di affrontare costantemente, passo dopo passo, la complessità delle sfide, al di là degli slogan e delle frasi ad effetto. La natura dinamica e composita della nostra Autonomia e gli effetti della globalizzazione richiedono un grande sforzo di apertura e una straordinaria capacità di stare in maniera organica e propositiva dentro ai processi nazionali e sovranazionali. E su questo fronte, il tema della mobilità e dei collegamenti transfrontalieri rivestono indubbiamente un’importanza strategica. Ma apertura e cambiamento sono anche sinonimo di innovazione, intesa come la capacità di ridurre le distanze e le disuguaglianze, di migliorare la qualità della vita dei cittadini e di connotarsi come opportunità di crescita, sviluppo e formazione.
COMPETITIVO
In un contesto sempre più globalizzato e interdipendente, non dobbiamo avere paura di essere più competitivi, di puntare più in alto, di alzare l’asticella delle aspettative. In questo modo – incentivando il merito e premiando l’intraprendenza di chi si impegna in prima persona – sarà possibile avere più risorse anche per aiutare chi non ce la fa e per attuare efficaci politiche di coesione sociale. Le nostre imprese devono essere messe nelle condizioni di potersi aprire a nuovi mercati e di poter puntare ad una maggiore redditività, con la consapevolezza che da questi processi possono derivare anche una migliore qualità del lavoro e maggiori retribuzioni. L’obiettivo di fare sempre meglio deve quindi essere perseguito costantemente e convintamente dai cittadini, dalle Istituzioni, dalle imprese e dai vari corpi sociali, il cui impegno rappresenta uno dei punti di forza della nostra Autonomia.
Le nostre proposte per un Trentino APERTO e COMPETITIVO INFRASTRUTTURE:
Un territorio competitivo presuppone infrastrutture pubbliche moderne, sostenibili e di qualità. A questo fine, proponiamo anzitutto le seguenti misure:
– riqualificazione energetica del patrimonio pubblico, seguendo il modello ITEA;
– inizio dei lavori per l’infrastrutturazione del territorio con la banda larga, dando seguito alle gare d’appalto già predisposte e concluse in questa Legislatura;
– avvio dei lavori per la realizzazione del nuovo Ospedale del Trentino (NOT);
– piano straordinario di ristrutturazione e riqualificazione in tema di edilizia scolastica, completando il piano scuole avviato in questa Legislatura;
– avvio del progetto smart territory, attraverso la capillare realizzazione di infrastrutture digitali volte a garantire servizi più efficienti alle diverse comunità, in tema di logistica, sicurezza, monitoraggio ambientale, gestione del territorio, supporto alla persona e sostegno ad agricoltura e turismo.
LAVORO
Le politiche del lavoro giocano un ruolo di primaria importanza per la competitività di un territorio, la quale è senza dubbio influenzata dalla qualità e dalle condizioni lavorative delle persone, sia in termini di inclusione ed equità che in termini di opportunità e di mobilità sociale. Nel solco di quanto avviato in questa Legislatura, vogliamo quindi promuovere politiche pubbliche innovative, adottando le seguenti misure:
– predisposizione di un piano di apprendimento permanente per gli adulti e i lavoratori, al fine di favorire la loro formazione continua e di qualificare la loro professionalità;
– avvio – in collaborazione con la Federazione trentina della Cooperazione – di un progetto di inserimento professionale rivolto ai lavoratori che rientrano nel cosiddetto Progettone, al fine di favorirne l’ingresso qualitativo e stabile nel mondo del lavoro;
– rafforzamento e miglioramento del sistema di apprendimento duale, in collaborazione con le scuole e le realtà economiche del territorio, anche nell’ambito delle attività di cooperazione interregionale;
– rilancio del sistema di previdenza complementare territoriale, favorendo l’incremento delle adesioni a Laborfonds e gli investimenti strategici tramite Pensplan Invest;
– istituzione di un nuovo fondo sanitario integrativo caratterizzato da una rinnovata governance, espressione delle diverse sensibilità del territorio;
– aumento stipendiale per incentivare la produttività e la competitività dei lavoratori, nonché la loro formazione continua.
ECONOMIA
Un Trentino aperto e competitivo non può prescindere inoltre da politiche economiche innovative, attente a valorizzare la vocazione del territorio e volte ad accelerare e favorire la ripresa economica già in atto, nonché a creare le condizioni affinché le imprese trentine possano stare sui mercati globali, salvaguardando allo stesso tempo gli elevati livelli di coesione sociale. L’obiettivo di fondo è quello di essere selettivi, sostenendo le imprese virtuose che investono e che innovano. Grazie agli interventi adottati in questi anni, la crisi globale ha colpito l’economia trentina in maniera molto più ridotta rispetto al resto del Paese e ad oggi possiamo beneficiare di un quadro macroeconomico positivo, caratterizzato da un tasso di attività che supera il 70% e da un tasso di disoccupazione che è inferiore al 5%. La nostra economia presenta una positiva diversificazione territoriale, che dobbiamo continuare ad incentivare e sostenere per poter cogliere le opportunità offerte dalle dinamiche del mercato interno ed internazionale, assicurando una elevata resilienza del sistema economico locale. Sulla base di questi presupposti, vogliamo quindi realizzare le seguenti misure:
– incentivi all’innovazione e all’accesso al credito a favore delle piccole e medie imprese industriali, artigianali, commerciali e di servizi, le quali, grazie alle eccellenze tecnologiche e alle risorse umane di cui dispongono, potranno fungere da motore della crescita e dell’occupazione;
– riduzione dei vincoli burocratici per le piccole e medie imprese del territorio, grazie alla semplificazione e all’accentramento dei procedimenti amministrativi;
– mantenimento dei piccoli esercizi nelle aree periferiche, limitando la presenza dei grandi centri commerciali;
– rafforzamento dei servizi alle imprese, favorendo l’istituzione di un “distretto trentino della conoscenza” volto ad interpretare autenticamente le esigenze e le peculiarità dell’economia di montagna e ad offrire rilevanti opportunità occupazionali per i giovani;
– completamento del lavoro di cessione delle partecipazioni della Provincia nelle banche (es. Mediocredito), adottando parallelamente iniziative volte a favorire l’emersione di una governance legata al territorio e a configurare tali banche come punto di riferimento per le imprese;
– introduzione di strumenti innovativi volti a favorire l’accesso al credito alle micro imprese, coinvolgendo le associazioni di categoria, attribuendo alla Provincia una funzione di regia e sfruttando le positive relazioni instaurate in questi anni con il credito locale;
– incremento delle risorse a favore delle imprese che investono (attraverso il credito di imposta) e a favore di quelle che innovano (attraverso l’erogazione di contributi per le attività di ricerca e sviluppo);
– promozione di un’economia territoriale e innovativa attraverso Trentino Sviluppo, il quale deve essere sempre più configurato come un propulsore di innovazione nei diversi ambiti (green, manifattura, meccatronica ecc.), favorendo anche le sue capacità di investimento in infrastrutture;
– incentivi e sostegno – nell’ambito dell’innovazione – ai processi di economia circolare, che prevedono l’utilizzo da parte di alcuni soggetti economici (ai fini della loro attività imprenditoriale) degli scarti prodotti da altri soggetti nello svolgimento della rispettiva attività. L’obiettivo di questa misura è anche quello di favorire l’utilizzo di beni a filiera corta;
– miglioramento del rapporto tra Università e imprese, al fine di valorizzare i giovani laureati e di porre in essere politiche ed iniziative sinergiche con l’imprenditoria locale che permettano un più forte sviluppo dell’economia trentina;
– valorizzazione del marchio qualità “Trentino”, il quale deve essere fortemente riconoscibile e configurarsi come valore del sistema nel suo complesso (relazioni, sanità, sociale, rispetto dell’ambiente, turismo, agricoltura ecc.);
– valorizzazione delle imprese trentine e incentivi alla collaborazione su base locale nell’ambito degli appalti; – promozione dell’imprenditoria femminile, attraverso il rafforzamento delle politiche di conciliazione.
SCUOLA, UNIVERSITÀ e RICERCA
Un territorio aperto e competitivo non può prescindere da un’offerta formativa di qualità, da forti investimenti nell’ambito della ricerca, da una stretta connessione tra istruzione, scuola e impresa e da politiche scolastiche innovative, in grado di offrire agli studenti importanti occasioni di crescita personale e collettiva. Apertura e competitività richiedono inoltre una Università di qualità, in rete con le aziende del territorio e capace di valorizzare le eccellenze e le peculiarità della comunità di riferimento con uno sguardo sempre attento all’Europa e al mondo. Con questo spirito, proponiamo quindi le seguenti azioni:
– messa in campo di strumenti innovativi per contrastare l’abbandono scolastico;
– apertura di nuove filiere formative in regime di sussidiarietà con il privato sociale;
– compimento e ulteriore rafforzamento del Piano Trentino Trilingue, quale straordinario fattore di competitività e apertura;
– potenziamento dei programmi scolastici mirati allo studio e alla conoscenza della storia locale (non localistica) e macroregionale;
– rafforzamento e messa a regime del sistema duale (alternanza scuola-lavoro), al fine di qualificare l’offerta didattica, rendere più competitivi studenti e imprese e ridurre ulteriormente la disoccupazione;
– implementazione della collaborazione tra le scuole, le Università e gli enti di ricerca di Trento, Bolzano e Innsbruck;
– ulteriore incremento degli investimenti nella ricerca, in un’ottica di maggiore competitività e attrattività e con l’obiettivo di favorire il rientro dei ricercatori trentini;
– incremento delle borse di studio per gli studenti universitari meritevoli ed erogazione di prestiti per gli studenti residenti in Trentino;
– istituzione di una scuola di alta formazione dell’amministrazione pubblica, volta a formare trasversalmente la futura classe dirigente sui processi evolutivi che caratterizzano le nostre società.
CULTURA
La capacità di un territorio di aprirsi al mondo dipende anche dalla sua capacità di valorizzare e promuovere la cultura, intesa sia come tutela, salvaguardia e conoscenza del proprio patrimonio e quindi delle proprie radici, sia come adozione e sviluppo di attività culturali innovative. Con questi obiettivi, intendiamo quindi promuovere le seguenti azioni:
– completamento del sistema culturale dei musei, attraverso l’ottimizzazione del sistema museale provinciale dal punto di vista organizzativo (gestione unitaria), preservando allo stesso tempo l’autonomia dei soggetti, delle aree e delle discipline scientifiche che per loro natura devono avere una gestione separata che ne valorizzi le peculiarità;
– promozione di una migliore integrazione del settore architettonico dei beni culturali con le politiche che si sviluppano in ambito urbanistico;
– promozione di una sempre più attenta integrazione delle iniziative in ambito culturale con il sistema di promozione ed accoglienza turistica, favorendo l’accessibilità ai luoghi della cultura;
– elaborazione di proposte culturali che valorizzino le peculiarità e le caratteristiche del nostro territorio, al fine di fidelizzare i potenziali fruitori;
– istituzione di “distretti culturali creativi” in aree che hanno questa vocazione, nelle quali investire anche ai fini di favorire la nascita di imprese culturali innovative, che dalla cultura possano produrre attività economiche di qualità;
– valorizzazione della memoria dei caduti trentini nella Grande Guerra, dando completa attuazione alla legge approvata in questa Legislatura, anche con l’obiettivo di riflettere sulla specialità della nostra storia;
– valorizzazione del volontariato culturale (bande, cori ecc.), il cui ruolo per la tutela e la promozione dell’Autonomia è di straordinaria importanza.
EMIGRAZIONE
In questo campo, strettamente legato alla capacità del sistema trentino di essere aperto e competitivo, dobbiamo continuare a mantenere vivi i legami con i trentini emigrati all’estero e i loro discendenti, in quanto essi, oltre che i veri ambasciatori del Trentino all’estero, sono parte integrante della nostra storia e della nostra identità. Dobbiamo inoltre supportare con forza i giovani che intendono andare all’estero per cercare o cogliere opportunità professionali e formative, adottando allo stesso tempo iniziative che favoriscano il mantenimento di uno stretto legame tra questi giovani e il loro territorio di riferimento, creando una sorta di “grande rete di cervelli trentini” che deve costituire un valore aggiunto per la nostra comunità.
SOSTENIBILE
La sostenibilità è legata anzitutto al territorio, un bene preziosissimo che è nostro dovere tutelare, salvaguardare e proteggere, sia perché contribuisce alla qualità della nostra vita, sia per gli aspetti legati all’agricoltura e al turismo, che hanno un ruolo di primaria importanza nella nostra economia. Ma sostenibilità significa anche introdurre ed implementare politiche mirate per la montagna, volte ad evitarne lo spopolamento, a favorirne i collegamenti e a migliorarne i servizi pubblici per i cittadini. Da questo punto di vista, particolarmente significative sono le politiche dei trasporti e di mobilità orientate alla salvaguardia e alla valorizzazione dell’ambiente e alla cura del territorio. Infine, la sostenibilità va intesa anche nel senso che le scelte di oggi devono pensare soprattutto al benessere delle prossime generazioni. Il nostro sviluppo non deve limitare quello dei nostri figli. Ed è con questo spirito che dobbiamo affrontare le molteplici sfide che abbiamo davanti, elaborando ed attuando politiche pubbliche innovative e prospettiche.
CONNESSO
Ci troviamo in un territorio di collegamento tra mondi diversi, la cui storia e cultura sono in grado di garantire e valorizzare la vocazione europea del Trentino e il suo ruolo di ponte tra il mondo tedesco e il mondo italiano. E’ quindi fondamentale riuscire a garantire vie di comunicazione, infrastrutture e politiche di mobilità efficaci e sostenibili – anche dal punto di vista ambientale – continuando ad investire sulle misure volte a ridurre il traffico su gomma e a rafforzare e migliorare la qualità e la celerità del trasporto su rotaia. E’ altrettanto importante rafforzare le collaborazioni accademiche ed istituzionali con Bolzano e il Tirolo, coltivando quel rapporto privilegiato che permette alla nostra Autonomia di crescere e svilupparsi. La capacità di connessione deve però essere valorizzata e migliorata anche nei collegamenti tra le valli del nostro territorio, in un’ottica di miglioramento della competitività e di valorizzazione delle comunità di montagna. Bisogna pertanto proseguire lunga la strada intrapresa, puntando sul trasporto pubblico cadenzato in ogni valle del Trentino, con l’obiettivo di trasferire quote di traffico dall’auto al mezzo pubblico e di incentivare un turismo più sostenibile. Connessione significa anche accesso veloce alla rete: un fattore propulsivo per le imprese, ma soprattutto un elemento che mette sempre più in relazione persone, territori, conoscenze e informazioni. Per questo, dobbiamo insistere sul “piano per un Trentino digitale”, volto all’infrastrutturazione della banda ultra larga in tutto il territorio. Viviamo in una provincia le cui montagne separano fisicamente valli e territori, ma grazie alla rete possiamo superare queste distanze e connetterci con il mondo.
Le nostre proposte per un Trentino SOSTENIBILE e CONNESSO:
MOBILITÀ
Uno degli ambiti che ha maggiormente a che fare con la sostenibilità e la connessione è indubbiamente la mobilità, un tema strategico per un territorio di montagna come il nostro, le cui prospettive dovranno valorizzare e migliorare il trasporto pubblico locale e quello ferroviario, nonché garantire collegamenti efficienti dentro e fuori dal Trentino. In quest’ottica, intendiamo quindi promuovere le seguenti azioni:
– prosecuzione dell’impegno nella realizzazione del tunnel di base del Brennero e, più in generale, nel potenziamento del corridoio del Brennero, ritenuto uno dei più importanti progetti di sviluppo strategico per il Trentino dei prossimi decenni, in un’ottica di sostenibilità, competitività e trasferimento di parte del traffico merci dalla gomma alla rotaia;
– rafforzamento degli incentivi alla Ro.La. e avvio dei lavori dell’alta velocità, raddoppiando la linea ferroviaria e realizzando le tratte di accesso a sud (tra cui la circonvallazione ferroviaria di Trento e Rovereto e l’interramento della ferrovia a Trento), di cui in questa Legislatura si sono gettate le basi concrete;
– nell’ambito delle connessioni tra Trentino e Veneto, la realizzazione delle relative opere dovrà essere condizionata al finanziamento dello Stato e/o della Regione Veneto e alla progettazione di tracciati che, oltre a favorire i collegamenti tra i due territori, risolvano e affrontino anche le problematiche relative alla viabilità e alle connessioni interne al Trentino. L’obiettivo deve essere quello di ridurre drasticamente l’intenso traffico pesante che attualmente investe la Valsugana ed in particolare il lago di Caldonazzo. All’interno di questo ragionamento complessivo, in un’ottica di mobilità sostenibile, dovranno anche essere previste e finanziate le seguenti misure:
– elettrificazione della Valsugana;
– potenziamento ulteriore dell’Interporto di Trento;
– ottenimento della concessione dell’Autostrada del Brennero a favore di una società in-house partecipata dagli enti pubblici coinvolti, configurabile come strumento pubblico per il finanziamento delle infrastrutture concernenti il corridoio del Brennero;
– potenziamento della stessa Autostrada del Brennero attraverso una serie di investimenti, tra cui la realizzazione della terza corsia dinamica tra Bolzano e Verona;
– avvio delle procedure per la realizzazione delle tangenziali di Trento e di Rovereto, spostando l’attuale tracciato autostradale e destinando a queste opere parte degli investimenti della società di gestione dell’Autostrada;
– rapido avvio dei lavori di realizzazione della circonvallazione di Cles (predisposizione del progetto esecutivo nel periodo immediatamente successivo all’assegnazione della gara di appalto);
– realizzazione della circonvallazione di Pinzolo;
– prosecuzione e completamento della Loppio-Busa (collegamento Passo San Giovanni-Cretaccio), al cui lotto principale è già stato dato avvio;
– studio di fattibilità del collegamento ferroviario tra Rovereto e Riva del Garda, anche con l’obiettivo di garantire un collegamento efficace e sostenibile con il corridoio del Brennero, approfondendo in particolare le tre ipotesi progettuali già elaborate;
– introduzione dell’orario cadenzato degli autobus in tutte le valli del Trentino, con l’obiettivo di favorire i pendolari e i turisti e di rafforzare e migliorare le modalità pubbliche di trasporto, nonché di garantire più efficaci collegamenti tra centro e periferia, in un’ottica di riduzione delle distanze e di valorizzazione dell’intero territorio;
– realizzazione della funivia Trento-Bondone, anche in un’ottica di miglioramento dell’offerta turistica e di riqualificazione della città di Trento.
TURISMO
In un territorio di montagna a forte vocazione turistica come il nostro Trentino, la sostenibilità non può prescindere da politiche promozionali innovative e dalla elaborazione di un’offerta competitiva, lungimirante e attenta in ambito turistico, volta a valorizzare in maniera aperta le peculiarità dell’ambiente e del territorio. È pertanto nostra intenzione promuovere le seguenti azioni:
– rafforzamento e completamento dei processi di specializzazione e di destagionalizzazione;
– definizione delle modalità di applicazione e del regime finale della tassa di soggiorno sugli appartamenti, quale importante leva per valorizzare e qualificare la promozione turistica e per garantire importanti investimenti nel settore anche a vantaggio degli ospiti;
– rafforzamento degli investimenti volti a migliorare la competitività del Trentino sui mercati internazionali;
– rafforzamento della promozione di sistema, caratterizzata da una comunicazione che valorizzi il territorio nel suo insieme (dal punto di vista ambientale, economico e turistico) e che abbia quale punto di riferimento Trentino Marketing;
– qualificazione della ricettività e dell’ospitalità negli appartamenti (che rappresenta il 43% del totale), valorizzando il modello dell’ospitalità diffusa e dell’albergo diffuso;
– promozione di un turismo accessibile e differenziato, a favore delle famiglie e delle molteplici categorie di utenti;
– riconversione dell’offerta turistica di alcuni territori con il forte coinvolgimento degli attori locali;
– rafforzamento del ruolo di Trentino Sviluppo quale braccio operativo negli investimenti sull’impiantistica;
– sostegno economico al progetto volto a rilanciare complessivamente e in maniera integrata la ski area San Martino di Castrozza-Rolle.
TUTELA DELL’AMBIENTE E DEL TERRITORIO
Sostenibilità significa anche salvaguardare e valorizzare le nostre valli, i nostri fiumi e i nostri laghi, i nostri borghi e i nostri centri storici, con la consapevolezza che l’ambiente in cui viviamo fa parte del nostro panorama interiore e rappresenta l’autentico valore aggiunto delle nostre comunità. Le risorse naturali e paesaggistiche, il verde, il territorio montano, le aree protette e gli assetti faunistici, floristici e vegetazionali devono essere conservati e protetti al fine di garantire uno sviluppo sostenibile, armonico e rispettoso del nostro patrimonio naturale. Vogliamo quindi investire fortemente su politiche di valorizzazione della montagna e di rispetto e tutela dell’ambiente e del territorio, attraverso la realizzazione delle seguenti azioni:
– costituzione di un assessorato alle politiche per la montagna;
– abbellimento delle strade e del paesaggio, tramite finanziamenti a beneficio dei Comuni e grazie al sostegno di progetti (anche privati) finalizzati a misure di sistemazione e ripristino;
– finanziamento degli interventi di tutela e valorizzazione (anche economica) del nostro patrimonio agro – silvo pastorale e sostegno alle attività delle ASUC e delle proprietà collettive;
– contrasto al disordine e al degrado ambientale con l’attivo coinvolgimento delle amministrazioni locali;
– recupero ed abbellimento dei centri storici, in un’ottica di continuità con quanto realizzato in questa Legislatura;
– prevenzione dei rischi e ripristino in caso di calamità;
– tutela della sostenibilità energetica, grazie agli incentivi volti a favorire l’impiego delle moderne tecnologie “verdi”;
– attuazione dell’art. 13 dello Statuto, adottando una legge provinciale di disciplina delle concessioni relative alle grandi derivazioni idroelettriche, volta a valorizzare le nostre peculiarità e ad incentivare la partecipazione del territorio.
AGRICOLTURA
La sostenibilità ha a che fare anche con uno dei settori cardine della nostra economia, ovvero l’agricoltura. Una dimensione che è certamente parte integrante della nostra identità e che, come tale, deve essere messa al centro dell’attività politica ed amministrativa, attraverso politiche pubbliche integrate con il turismo e l’adozione delle seguenti azioni di tutela e sviluppo:
– valorizzazione dei prodotti trentini sia sul mercato locale che globale;
– rafforzamento della promozione dei prodotti ottenuti da agricoltura biologica, favorendo anche il consumo di quelli a filiera corta;
– adozione di una norma di attuazione volta ad attribuire alla Provincia la competenza sull’ambiente e, in particolare, sulla gestione della presenza dei grandi carnivori (lupo e orso), con l’obiettivo di garantire un positivo equilibrio tra tutela e conservazione della specie, salvaguardia delle attività agricole e del patrimonio naturale e sviluppo economico;
– revisione del Piano di tutela delle acque pubbliche e degli obiettivi di rilascio idrico attraverso investimenti di efficientamento del sistema e di reperimento di acqua aggiuntiva, dando attuazione al Progetto “Acqua e agricoltura in Val di Non”, volto a creare un Consorzio di miglioramento fondiario che riunisca tutti i consorzi esistenti, a mettere in rete le condotte e gli invasi esistenti, a recuperare le risorse idriche integrative e a potenziare gli invasi e i pompaggi dagli invasi di S. Giustina e Mollaro.
IMMIGRAZIONE
La sostenibilità di un territorio passa anche per la sua capacità di affrontare con lungimiranza, attenzione, serietà e fermezza la tematica dell’immigrazione, le cui dinamiche stanno investendo e condizionando fortemente le nostre società. Su questo punto, intendiamo agire con responsabilità e su un duplice fronte: da un lato collaborando con il Governo nell’accoglienza dei richiedenti asilo; dall’altro lato sollecitando lo stesso Governo a migliorare e velocizzare le procedure di riconoscimento della status di rifugiato e a procedere al sollecito rimpatrio degli immigrati irregolari, condizioni che riteniamo indispensabili per una gestione seria e concreta del fenomeno. Sul lato dell’accoglienza, intendiamo incentivare e migliorare i processi di integrazione degli immigrati che hanno ottenuto lo status di rifugiato, favorendo allo stesso tempo la loro responsabilizzazione, il loro impegno e la loro attiva partecipazione a favore della collettività. A questo proposito, ritenendo fondamentale ed opportuno il loro propositivo contributo a favore della comunità che li accoglie, intendiamo quindi attivare azioni volte a prevedere e garantire il loro coinvolgimento in attività di interesse del territorio (es. cura e manutenzione dell’ambiente, azioni di carattere sociale ecc.).
SICURO
La sicurezza è un tema che riguarda tutti. E’ infatti fondamentale garantire la vivibilità, la tutela e la protezione del territorio per tutti coloro che lo abitano. Sebbene l’ordine pubblico sia una competenza dello Stato, è comunque importante – a livello locale – tenere alta la guardia e fare tutto ciò che possiamo per permettere alla Magistratura e alle forze dell’ordine di essere ancora più incisive ed efficaci. Lo dobbiamo fare perché crediamo fortemente nella legalità e nel rispetto delle persone e della cosa pubblica. Ma la sicurezza deve essere intesa anche come capacità di investimento sui giovani e come possibilità di guardare al futuro con fiducia e speranza, di avere un lavoro stabile e di qualità, di poter contare su una pubblica amministrazione e su servizi competitivi ed efficienti, su investimenti pubblici strategici, nonché sulla centralità della partecipazione e del ruolo degli enti locali, quale dimensione più vicina ai bisogni dei cittadini. Ed è proprio con la consapevolezza che l’obiettivo di ogni persona sia il raggiungimento della serenità personale e della sicurezza economica (per sé e per la propria famiglia) che in questi anni abbiamo investito sulle politiche di stabilizzazione. La sicurezza deriva inoltre dalla certezza che le tante realtà che compongono la nostra protezione civile operino quotidianamente per garantire la manutenzione del territorio e delle infrastrutture e dalla consapevolezza che queste realtà sono preparate e pronte ad intervenire per qualsiasi emergenza – sia in Trentino che fuori – grazie alla loro straordinaria generosità e alla loro rara professionalità. La sicurezza, infine, è anche la capacità di garantire assistenza e speranza a tutti i nostri cittadini, erogando servizi sociali di qualità, in ambito sanitario e sociale (case di riposo, assistenza domiciliare, associazioni di volontariato), i cui punti di forza sono indubbiamente le competenze, l’impegno e l’umanità di coloro che operano in questi settori così strategici, preziosi ed essenziali per la nostra comunità.
SEMPLICE
La semplicità è un tratto caratteristico dei territori di montagna. La semplicità si ritrova nelle tradizioni, nell’essenzialità e nella sobrietà della vita agricola, contadina e pastorale, che in passato è stata spesso basata su un’economia di sussistenza. Quella semplicità si ritrova ancora oggi nelle regole, nelle tradizioni e soprattutto nei ricordi dei nostri nonni, che rispecchiano un passato vissuto da persone genuine, con una forte etica del lavoro ed una concreta solidarietà, che hanno portato a fenomeni ancora oggi vitali per la nostra terra, quali il volontariato ed il cooperativismo. Dobbiamo cercare di trasferire il più possibile quella semplicità nel funzionamento della nostra macchina amministrativa, snellendo la burocrazia. In questa direzione, vanno alcuni dei provvedimenti adottati in questa Legislatura, che dobbiamo rafforzare e ulteriormente migliorare. In particolare, quelli volti a garantire la possibilità per le attività economiche di mettersi in regola con la pubblica amministrazione senza interrompere le loro attività produttive, quelli sull’obbligo per l’amministrazione stessa di avvisare i cittadini della scadenza dei termini che li riguardano e in generale quelli finalizzati a garantire la certezza e la riduzione dei tempi dei procedimenti, per i quali l’amministrazione deve ora rispondere più velocemente. Cittadini ed imprese hanno diritto di avere un rapporto positivo e sereno con l’amministrazione, la quale deve essere loro alleata. E’ necessario quindi uno sforzo da parte di tutti, affinché la burocrazia diventi uno strumento di regolazione snello ed efficace, caratterizzato da tempi certi e da modalità semplici. Questo genera certamente effetti positivi in termini di competitività per le imprese e di miglioramento della qualità di vita dei cittadini. Nell’ottica della semplificazione e dello snellimento va anche il processo di efficientamento del sistema pubblico provinciale che abbiamo portato avanti in questi 5 anni, attraverso la progressiva riduzione della spesa e la forte valorizzazione dell’apparato amministrativo, che nella nostra Provincia dimostra già un rendimento superiore alla media nazionale. Non possiamo però accontentarci e dobbiamo proseguire in questa direzione per mettere cittadini e imprese nella condizione di sentirsi tutelati e supportati dalla pubblica amministrazione.
Le nostre proposte per un Trentino SICURO e SEMPLICE:
SANITÀ
Un territorio sicuro è un territorio in grado di assicurare ai propri cittadini quella serenità e quella fiducia che derivano anche dalla presenza di servizi sanitari efficaci e di qualità, sui quali poter sempre contare. Al fine di garantire l’effettività, l’universalità e l’equità del diritto alla salute in un contesto economico profondamente mutato e caratterizzato da una contrazione delle risorse e da nuovi bisogni assistenziali, intendiamo quindi realizzare le seguenti priorità:
– maggiore integrazione tra ospedale e territorio e valorizzazione dei singoli presidi ospedalieri periferici;
– rafforzamento delle politiche di prevenzione e di promozione della salute con un più forte coinvolgimento degli enti locali;
– gestione delle cronicità attraverso un approccio multidisciplinare rivolto all’intero bisogno assistenziale e non alla singola patologia;
– potenziamento della medicina territoriale, attraverso la valorizzazione del ruolo del medico di medicina generale e dell’infermiere di famiglia;
– potenziamento delle strutture intermedie, volte al reinserimento del paziente (dopo la fase acuta) nel territorio di riferimento;
– rafforzamento del grado di efficienza operativa degli ospedali periferici e richiesta al Ministero delle deroghe per l’apertura dei punti nascita nelle zone di montagna, anche in virtù della particolare conformazione geografica del territorio;
– introduzione di indicatori e meccanismi più efficaci volti alla valutazione delle performance e rafforzamento dei meccanismi di informatizzazione e condivisione delle informazioni cliniche;
– rafforzamento dei processi di digitalizzazione sanitaria (es. cartella clinica del cittadino ecc.).
FAMIGLIA
Un Trentino sicuro deve poter continuare a contare anche su concrete e solide politiche per la famiglia, quale architrave su cui costruire lo sviluppo futuro delle nostre comunità. La famiglia, infatti, non è solamente un ambito privilegiato di relazioni, ma anche un luogo di trasmissione di valori quali il rispetto, l’unione, la condivisione, la libertà, la solidarietà, la fiducia e l’impegno comune. In questo ambito, proponiamo quindi le seguenti misure:
– potenziamento delle politiche a sostegno della natalità, attraverso interventi a favore delle mamme lavoratrici – tra cui il rafforzamento delle misure volte a favorire realmente la conciliazione famiglia-lavoro – e il finanziamento di nuovi asili nido e/o servizi equivalenti (es. Tagesmutter), al fine di garantire una copertura del 100% dei servizi per la prima infanzia da 0 a 3 anni;
– sostegno dei progetti di vita familiare dei giovani attraverso l’assegno familiare per i minori nel primo anno di età;
– revisione del ticket sanitario, attraverso la rimodulazione dei parametri di costo e l’eventuale esenzione su base ICEF legata al numero dei figli (per le famiglie numerose);
– istituzione di un quoziente familiare per azzerare l’imposizione fiscale legata alla presenza di figli, o in alternativa 100 euro al mese dal secondo figlio fino a 18 anni.
RAPPORTO TRA CENTRO E PERIFERIE – ENTI LOCALI
In un momento storico come questo, la società trentina deve inoltre investire sulla coesione e sul miglioramento del rapporto tra centro e periferie, rafforzando la cooperazione tra territori e favorendo la centralità e il protagonismo degli enti locali, i quali devono essere messi nelle condizioni di poter affrontare efficacemente la complessità delle nuove sfide. Sicurezza, semplicità e coesione sono termini che indicano innanzitutto la necessità di creare le condizioni affinché le persone possano continuare a permanere nelle valli e nei paesi di montagna, obiettivo che si deve raggiungere attraverso un costante impegno alla diffusione capillare dei servizi e alla promozione delle opportunità di lavoro e impresa. Con questo spirito, proponiamo quindi le seguenti misure:
– semplificazione della riforma istituzionale, attraverso il superamento delle Comunità di valle e il trasferimento delle rispettive competenze ai Comuni, prevedendo una gestione sovracomunale e rilanciando il ruolo degli enti locali quale ambito privilegiato di gestione dei rapporti con i cittadini;
– assegnazione di quote fisse del gettito provinciale agli enti locali senza vincolo di destinazione – in aggiunta ai livelli di finanziamento delle autonomie locali – per progetti di sviluppo sovracomunale nei diversi ambiti ritenuti prioritari per la propria comunità;
– accentramento a livello provinciale di alcuni adempimenti amministrativi che i municipi sono tenuti a svolgere in virtù della normativa nazionale, al fine di sgravarli il più possibile degli oneri burocratici;
– miglioramento dei processi di gestione associata e di fusione, attraverso un più attivo coinvolgimento dei Comuni, al fine di valorizzare ulteriormente le differenze territoriali e sociali e con l’obiettivo di salvaguardare e rafforzare il ruolo degli enti locali in un mutato contesto socioeconomico;
– rafforzamento dell’organico del Consiglio delle Autonomie a sostegno di alcune particolari attività di competenza dei Comuni;
– adozione entro due anni di un software unico obbligatorio per tutti i Comuni, per permettere una migliore preparazione del personale ed un più efficace scambio di informazioni tra amministrazioni, nonché per favorire l’istituzione di un turnover specializzato che potrà intervenire in caso di necessità nei Comuni meno strutturati;
– ridefinizione più equa del fondo perequativo.
COOPERAZIONE
La sicurezza e la coesione del nostro territorio sono dovuti anche alla radicata presenza del sistema cooperativo, sui cui valori – quali la solidarietà e la mutualità – i cittadini trentini possono fare affidamento. Si tratta di uno dei protagonisti del nostro sistema economico e sociale, il cui patrimonio identitario e collettivo – quale architrave del nostro sistema di autogoverno – risulta fondamentale per qualificare e valorizzare con responsabilità le nostre prerogative. Il mondo cooperativo – con la sua indipendenza e con le sue peculiarità – dovrà essere sempre più un partner strategico della Provincia, anche in un’ottica di contribuzione all’erogazione condivisa di importanti servizi distribuiti sul territorio, quali i piccoli negozi di montagna, la distribuzione dei giornali, i presidi farmaceutici e postali ecc.
GIOVANI
Una comunità – per essere sicura ed avere delle prospettive – non può non pensare ai propri giovani e al loro futuro e deve adottare con convinzione e lungimiranza politiche che tengano conto del benessere delle prossime generazioni e che siano orientate a creare le condizioni affinché i ragazzi trentini possano trovare delle prospettive di vita personale e professionale che li gratifichi, li valorizzi e li aiuti ad essere protagonisti nella società. Per fare questo, dobbiamo investire con forza e convinzione sulla dimensione educativa, il cui ruolo nella costruzione di una società più equa, sicura e sostenibile è assolutamente centrale. All’interno di questo scenario, intendiamo quindi proporre modelli di sviluppo innovativi e prospettici, adottando e realizzando le seguenti azioni:
– ulteriore apertura verso nuovi modelli in cui i giovani siano davvero al centro delle decisioni, attraverso l’adozione nei diversi ambiti di politiche e strumenti che favoriscano la loro indipendenza;
– incentivi allo sviluppo di un’economia di mercato meno protetta, ritenuta la condizione necessaria affinché i giovani possano avere maggiori prospettive;
– forte investimento in conoscenza, attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie, ma anche tramite rinnovate proposte culturali;
– sostegno ai progetti di vita familiare dei giovani, attraverso azioni specifiche quali ad esempio l’assegno familiare per i minori nel primo anno di età, l’assegno regionale (estensione fino alle scuole superiori), il prestito d’onore e il ripensamento dell’edilizia popolare e abitativa.
CASA
Un altro ambito strettamente legato alla sicurezza, alla solidità e alle prospettive della nostra comunità è quello riferito alle politiche per la casa. In questo ambito, intendiamo realizzare le seguenti azioni:
– rafforzamento degli strumenti per l’acquisto della prima casa ed incremento delle detrazioni per le ristrutturazioni;
– avvio del modello “Risparmio casa”, attraverso il coinvolgimento delle banche e dei fondi pensione convenzionati, al fine di offrire una straordinaria opportunità di finanziamento della costruzione, acquisto o recupero della prima casa di abitazione.
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
La semplicità di un territorio, intesa come semplificazione e riduzione degli oneri a carico dei cittadini, non può prescindere da una articolata riforma della pubblica amministrazione, che deve configurarsi sempre più come un elemento di competitività del sistema, dando risposte in tempi rapidi e compatibili con i tempi delle attività economiche. Nell’alveo del lavoro avviato in questa Legislatura, intendiamo proporre le seguenti misure:
– elaborazione ed attuazione di una legge provinciale volta alla semplificazione burocratica e alla razionalizzazione e miglioramento dei processi amministrativi e delle modalità di esercizio delle competenze provinciali, in un’ottica di valorizzazione delle nostre peculiarità e prerogative statutarie, di miglioramento dei servizi e di riduzione degli adempimenti per i cittadini;
– attuazione del progetto “pubblica amministrazione vicina ai cittadini”, volto a ridurre gli oneri burocratici e a rendere più snello, immediato e virtuoso il rapporto tra cittadini, imprese e pubblica amministrazione;
– incentivi alla digitalizzazione di tutto il sistema pubblico (Provincia, Comuni ecc.), tra cui l’anagrafe dei Comuni, con l’obiettivo di mettere in rete il maggior numero possibile di informazioni;
– completamento del percorso di riduzione e razionalizzazione delle società pubbliche di sistema, il cui ruolo – in un’economia aperta – è assolutamente fondamentale. L’obiettivo è quello di mantenere solo le partecipazioni societarie funzionali al sistema pubblico (istituzionali), accorciare la catena di comando ed attribuire alla Provincia la governance strategica.
SICUREZZA
In tema di sicurezza – intesa come presidio e controllo del territorio – intendiamo invece promuovere l’adozione di una norma di attuazione dello Statuto volta ad attribuire alla Provincia più autonomia e responsabilità per gestire l’ordine pubblico e le relative politiche di prevenzione.