18/01/2021
Caro presidente Fugatti,
il 16 gennaio l’ex rettore Davide Bassi ha scritto un altro intervento sul suo blog spiegando il perché i numeri sui contagi trentini sarebbero sfalsati: in sostanza Bassi, dati alla mano, evidenzia come di fronte a numeri simili fra Trento e Bolzano, noi comunichiamo in ritardo all’ISS parecchi positivi. Così facendo manteniamo il livello giallo nella classificazione delle regioni, pur non avendone diritto.
Non me ne voglia, presidente Fugatti, ma alla luce delle argomentazioni di un docente universitario di chiara fama, che ormai da tempo ha ingaggiato una sorta di operazione verità nei confronti della nostra Provincia, qualche domanda sorge spontanea: perché o Bassi ce l’ha con lei e la sua amministrazione, oppure qualcosa non torna.
Sia chiaro, nessun trentino, penso, fa il tifo per vederci classificare come zona rossa. E penso allo stesso modo che nessuno voglia fare sterile polemica politica sui numeri.
Ma se quanto dice Bassi è vero (e guardando l’ultimo suo intervento in cui espone puntualmente le sue argomentazioni pare proprio che la situazione sia effettivamente così), emerge un problema: il governo della Provincia è in qualche modo responsabile del ritardo nella comunicazione dei dati a Roma? E se così non fosse cosa intenderebbe fare, presidente Fugatti, per correre ai ripari e ripristinare la verità?
Perché essere zona gialla falsando i dati non conviene a nessuno, nemmeno ai trentini che ne pagherebbero (o ne stanno già pagando) le conseguenze in termini di salute e di vite umane.
Caro presidente Fugatti, questa lettera non è un atto di accusa, ma un appello affinché sulla questione dei numeri faccia chiarezza una volta per tutte. Non è questione di colore politico, ma di serietà. Finché ci saranno persone come Davide Bassi che con ricerche e studi metteranno in discussione l’operato della Provincia non ci si potrà preparare con il piede giusto all’uscita della pandemia.
La situazione è delicata in molte zone d’Italia e non è di certo colpa sua, presidente Fugatti, se anche in Trentino i contagi non calano e le terapie intensive sono piene. A patto, però, che lei dimostri di non aver nulla a che fare con questi dati sfalsati, che lei faccia di tutto per fare luce sulla situazione.
Altrimenti il rischio è che lei sia complice (o regista) di una mala gestione della sanità trentina. E questo non solo non farebbe onore a lei e all’autonomia trentina, ma avrebbe implicazioni ben più gravi di un pugno di voti guadagnati o persi dalla classificazione più o meno restrittiva della nostra provincia.
Presidente Fugatti, non salverà la stagione sciistica o bar e ristoranti trentini in questo modo. Lo farà utilizzando il coraggio, dicendo le cose come stanno realmente e coinvolgendo tutte le forze di cui la nostra terra dispone e gli strumenti che l’Autonomia ci fornisce per aiutare chi è in difficoltà (per quanto possibile, anche indipendentemente da Roma).
Presidente Fugatti, questa non è l’ora del consenso, ma della responsabilità. Se su questa linea c’è, batta un colpo.
Trento, 17 gennaio 2020
Simone Marchiori Segretario politico PATT