03/12/2020
Sono rimaste ormai meno di 800 le aziende agricole zootecniche “full-time” presenti sul territorio trentino. Rappresentano il solo 15% del miliardo di € che vale l’intera PLV agricola provinciale.
Coltivano a prato pascolo un’estensione di oltre 110 mila ettari. Dove la superficie coltivata complessiva in Trentino, da tutta la frutticoltura e viticoltura messe assieme, vale meno di 30mila ettari appena! Eppure rimane ancora determinante il contributo che la Comunità Europea offre al settore. Come si sta muovendo ora ed in tal senso, la Provincia? Sono sufficientemente tutelati gli interessi dei nostri allevatori? In merito, abbiamo voluto interrogare la giunta provinciale:
QUALI PROSPETTIVE RISERVA AL TRENTINO LA NUOVA PAC: LA POLITICA AGRICOLA COMUNITARIA PER IL SETTENNIO 2021-2027?
Intorno a questo Programma, a Bruxelles, si stanno scontrando due grandi scuole di pensiero. Una mette al centro la sostenibilità, cercando di finanziare pesantemente progetti quali il Green Deal e il Farm to Fork. L’altra legata alla concretezza degli aiuti rapportati alla superficie coltivata.
Siamo dell’avviso che lo scontro con la dura realtà, sarà quello governato dai grandi latifondisti delle pianure dell’Europa Centro-settentrionale! Un mondo apparentemente lontano che invece ci influenza molto più di quanto si possa pensare. Un mondo che vive e purtroppo talora specula sul sistema premiale dei cd. Titoli. Come è notorio, si tratta di premi pagati all’allevatore direttamente da Bruxelles. Anche in Provincia Autonoma di Trento.
Nel recente passato, l’interesse della collettività locale su questo argomento è stato spesso risvegliato dalla bagarre intorno agli affitti delle malghe. Nei confronti delle quali, con grande voracità, si sono scatenati sopratutto imprenditori agricoli non trentini. Una condizione favorita dalla loro posizione. Per lungo tempo, infatti, il livello nazionale è stato avvantaggiato da “pacchetti titoli” più remunerativi di quelli trentini. Questo in funzione di passate condizioni di riparto dei fondi europei su scala regionale.
Oggi, nel PSR, un meccanismo di convergenza (livellamento) del valore dei titoli, ha parzialmente colmato questo “gap”. Dove in passato il valore medio era rimasto sotto soglia rispetto al resto della nazione, nell’attuale PAC trentina, c’è stato finalmente un forte miglioramento del valore complessivo dei cd. Pagamenti Diretti. Sarebbe importante proseguire così anche nella nuova PAC. Gli attuali meccanismi di pagamento sono senz’ombra di dubbio più equi pur andando ulteriormente migliorati
Tutto ciò premesso il consiglio interroga la giunta provinciale per sapere
Trento, 1 Dicembre 2020
Cons. Michele Dallapiccola
Cons. Paola Demagri
Cons. Ugo Rossi