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Michele Dallapiccola (PATT): i problemi non vanno in vacanza

18/08/2020

Da ragazzi abbiamo imparato la lezione. I compiti d’estate lì dovevi fare subito perché se avessi aspettato troppo, alla fine avrebbe toccato fare tutto insieme. E di solito veniva male.

Così vale anche per le noie in politica: dalle più piccole alle più grosse. Nelle immagini che seguiranno sotto, parleremo di due significativi scivoloni, non ancora finiti male solo perché ancora tristemente in fieri!

La foto è incredibile! Sembra canzonare gli agricoltori questa drosophila che si abbevera sul bordo del bocchettone di un atomizzatore. In quel momento si sta utilizzando il Decis, un farmaco che servirebbe (?) per combatterla.

Benché in FEM sia finalmente partita la sperimentazione per la Ganapsis, non si può non evidenziare tutto il tempo perso. Abbiamo inseguito per anni la deroga al Decreto 357 che ci permettesse di importare il suo parassitoide. Grazie ad un nostro duro, lungo lavoro politico, da qualche tempo abbiamo ottenuto l’autorizzazione. Peccato che finora sia stata utilizzata innanzitutto per il Trissolcus della Cimice.

Questa è una manza sul Lagorai. O meglio, era una bella manza, sbranata da M49. 

 

Se la fuga dell’astuto plantigrado può esser considerata una tragica fatalità, non lo sono i danni che provoca. Si tratta di un animale seguito a vista, con mezzi tecnologici, dannoso per antonomasia.

Per questo il territorio va e può esser reso edotto ed informato palmo a palmo della sua presenza.

Almeno fin quando la politica non avrà la bontà di rivelarci cosa ha intenzione di fare. Finora si è dedicata a dare la colpa a Roma. Ci è riuscita bene. Meno bene a comunicare quali idee avesse portato al tavolo delle trattative col Ministro. Che del resto, ha messo nel sacco i nostri incerti rappresentanti politici, proponendo una commissione che stabilisca scientificamente il numero massimo di orsi (e speriamo lupi) presenti sul territorio.

Non so quando questa commissione si formerà, men che meno quando terminerà. Però, sono convinto che il numero tollerabile di carnivori sentenziato sarà superiore – e di molto – a quelli attualmente presenti sul nostro territorio. E a quel punto, cosa faremo?

Non sarebbe stato meglio proporre un piano di gestione su modello di quello in avanzato stato di approvazione concordato con il precedente Ministro Galletti?

Non andavano in vacanza i leghisti quando, dall’opposizione giocavano facile a farsi selfie e a raccoglier firme sotto ai gazebo.

Invece ora in queste settimane ferragostane, sotto le serre dei piccoli frutti o in alta montagna vicino agli allevatori che scappano dai carnivori, mi raccontano, non si è visto nessuno di loro.

Nel frattempo, i compiti cominciati tardi e male, vanno avanti a rilento.