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Lorenzo Ossanna (PATT): nuove progettualità per soggetti affetti da disabilità intellettive

26/06/2020

Depositata dal Consigliere Autonomista Lorenzo Ossanna, una mozione che intende impegnare il Consiglio Provinciale a sostenere un maggior coordinamento ed una nuova tipologia di wellfare atto a garantire alle famiglie con dei soggetti con disabilità un maggior supporto e agli ospiti la possibilità di sviluppare una vita ricca di relazioni sociali e di stimoli lavorativi che creino una situazione di benessere generale, volto a far acquisire la maggior autonomia possibile sul piano personale e sociale

Di seguito il testo della mozione:

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OGGETTO: Nuove progettualità per soggetti affetti da disabilità intellettive

La costruzione di sistemi integrati d’intervento per l’inclusione sociale e lavorativa di soggetti svantaggiati è da tempo un elemento di rilevanza strategica per le politiche di welfare. La disabilità è una condizione di svantaggio che preclude il completo sviluppo in una particolare area: fisica, psichica o sensoriale e che rende difficoltosa la normale vita quotidiana e l’acquisizione di un ruolo sociale all’interno delle comunità di appartenenza. Il termine “disabilità intellettiva” si riferisce a persone con deficit sia intellettivo che adattivo negli ambiti concettuali, sociali e pratici. In altri termini, le persone con disabilità intellettive possono avere difficoltà nello svolgere le attività di vita quotidiana, come ad esempio i compiti domestici, la gestione del tempo e del denaro, le relazioni interpersonali, etc…

Le persone con disabilità intellettive tendono ad avere processi di formazione più lenti con la necessità di supporti per sviluppare nuove abilità, comprendere informazioni difficili e interagire con gli altri. Inoltre tendono a perdere le abilità acquisite. Il supporto necessario, in termini di tipologia, frequenza e durata, varia da persona a persona ed è anche in rapporto ai contesti ambientali. È fondamentale sottolineare che la maggioranza delle persone con disabilità intellettiva può vivere una vita autodeterminata e indipendente se si assicurano supporti adeguati, modulabili e continuativi. Ci sono diversi gradi di disabilità intellettive. La conoscenza dei desideri, delle aspettative e delle preferenze della persona con disabilità, unitamente alla corretta valutazione del livello di gravità – connesso principalmente al funzionamento adattivo negli ambiti concettuale, sociale e pratico – consente l’elaborazione di un piano di sostegno individualizzato volto a migliorare la sua qualità di vita. La disabilità intellettiva, in genere, è una condizione che dura per tutta la vita.

Uno dei “disturbi pervasivi dello sviluppo è rappresentato dall’autismo; un insieme di disturbi complessi comprendenti, tra gli altri, la sindrome di Asperger, il disturbo pervasivo dello sviluppo non altrimenti specificato (complessivamente definiti come disturbi dello spettro autistico), che possono manifestarsi con gradi variabili di gravità. Si tratta di disturbi che dipendono da un alterato sviluppo del cervello.
Chi ne è affetto presenta problemi di interazioni sociali, problemi di comunicazione (verbale e non) e comportamenti ripetitivi. Possono essere inoltre presenti disabilità intellettiva, alterazioni della coordinazione motoria, disturbi gastro-intestinali. I problemi compaiono già nella prima infanzia, cioè intorno al 2°-3° anno di vita e persistono per tutta la vita. Fondamentale la presa in carico tempestiva del soggetto, intervenendo per esempio con qualche forma di terapia comportamentale.

Sia a livello nazionale, con la legge sull’autismo 134/2015 sia a livello provinciale con gli investimenti per le diagnosi precoci (18 – 24 mesi) e per l’azione pscico – educativa per i ragazzi dagli 11 ai 18 anni.

Nonostante tutto, ad oggi, rimangono ancora molte cose da fare soprattutto per i ragazzi ed adulti che a conclusione dei percorsi educativi nella maggioranza dei casi si trovano a dover essere gestiti dalle famiglie.

Ad oggi esistono già alcune strutture che permettono di affrontare e gestire le difficoltà delle persone sopra indicate, ma pare a chi scrive che serva un maggior coordinamento tra le associazioni e le strutture che si occupano dell’accoglienza e della gestione dei soggetti affetti da disabilità.

In particolare esistono progetti in fase di sviluppo che permetterebbero alle persone coinvolte di acquisire la maggior autonomia possibile. Tra questi il progetto del Masetto Zancanella, promosso dalla Onlus ANFFAS, che attraverso attività legate all’agricoltura, integrata ad attività terapeutico riabilitative, offrirebbe risposte concrete a diverse forme di disabilità. Attraverso la costruzione di una fattoria didattico – sociale si potrebbe garantire da una parte, una serie di servizi e beni alla comunità e dall’altra la realizzazione di percorsi di inclusione, autorealizzazione e autonomia per i soggetti con disabilità.

Un maggior coordinamento ed una nuova tipologia di wellfare atto a garantire alle famiglie interessate un maggior supporto e agli ospiti la possibilità di sviluppare una vita ricca di relazioni sociali e di stimoli lavorativi che creino una situazione di benessere generale, volto a far acquisire la maggior autonomia possibile sul piano personale e sociale.

Per tutto questo, viste le importanti risorse già in campo rappresentate da varie associazioni e professionisti, sembra necessario portare a fattore comune tutte le risorse, pensando ad una sorta di regia che coordini tutti gli operatori.

Tutto ciò premesso,

il Consiglio della Provincia autonoma di Trento impegna la Giunta:

1. a promuovere e incentivare la creazione di nuove forme di Wellfare atte a garantire alle persone affette da disabilità la possibilità di sviluppare, attraverso il lavoro, una vita il più autonoma possibile sia sul piano personale che sociale;

2. a sviluppare, in collaborazione con tutti gli attori del settore una regia di coordinamento tra gli stessi.

Distinti saluti.

Trento, 25 giugno 2020

Lorenzo Ossanna