19/06/2020
A livello nazionale si sta dibattendo sull’utilizzo o meno del MES come strumento di finanziamento per investimenti nel settore sanitario. Purtroppo, il dibattito si indirizza spesso su valutazioni orientate alla polemica antieuropea.
Anche per questo riteniamo che sia importante che la Provincia autonoma di Trento faccia conoscere istituzionalmente la propria posizione al riguardo e si prepari per tempo a garantire risorse aggiuntive al nostro sistema sanitario.
Con l’interrogazione depositata oggi si chiede quindi al presidente Fugatti se intende comunicare al governo nazionale, per sollecitarne l’adozione, il giudizio positivo della Provincia autonoma di Trento sullo strumento del MES.
La dotazione finanziaria dello stesso vale, per l’Italia, 36 miliardi di euro e quindi per il Trentino circa 360 milioni, da destinare alla sanità trentina.
Sarebbe una straordinaria occasione per introdurre ingenti investimenti e per liberare risorse, determinando una boccata di ossigeno importante per il sofferente bilancio della Provincia.
Con l‘interrogazione si chiede anche se la giunta provinciale intende comunicare al governo nazionale l’interesse del Trentino di partecipare al riparto delle risorse presentando propri progetti di investimento.
È fondamentale infatti farsi trovare pronti ed essere pienamente coinvolti per sfruttare fino in fondo le possibilità di finanziamento.
DAL MES POSSIBILE FINANZIAMENTO DI 360 MILIONI DI EURO PER LA SANITÀ TRENTINA.LA PROVINCIA INTENDE ADERIRE?
Premesso che, la pandemia da Covid-19 avrà l’effetto di uno tsunami sull’economia globale: l’allarme arriva dal Fondo monetario Internazionale secondo cui nel 2020 sarà bruciato il 3% del Pil globale. Una tempesta senza precedenti, la prima crisi realmente globale, e che si abbatte in modo indiscriminato su paesi ricchi e poveri.
Per questo la BCE ha già deciso di aiutare i paesi dell’area euro con un acquisto molto elevato di titoli;
– l’Unione Europea ha già deciso di utilizzare la BEI per rilanciare l’economia;
– l’Unione Europea ha altresì definito programmi per contrastare la crisi occupazionale (SURE);
– inoltre in seno all’Unione Europea si è aperta una discussione, che vede favorevole l’intero panorama politico italiano, circa l’istituzione di un “recovery fund”, strumento essenziale per programmare un vero e proprio piano Marshall, per richiamare lo sviluppo economico successivo alla seconda guerra mondiale;
– i Paesi membri dell’Eurogruppo hanno stabilito, con il vertice dello scorso 15 maggio, che sia possibile per ogni singolo paese accedere ai fondi del cosiddetto MES (meccanismo europeo di stabilità), in ragione del 2% del Pil del 2019 (per l’Italia circa 36/37 miliardi di euro), per spese nel settore della sanità, sia per il personale che per le strutture;
– dopo lunga discussione si è stabilito che l’erogazione di tali fondi non sia soggetta a convenzionalità di alcun genere, salvo ovviamente il dovere di rendicontazione per dimostrare che essi siano stati effettivamente spesi per la sanità;
– la durata di questo prestito è decennale e il tasso applicato è pari allo 0,1%, e quindi praticamente simbolico;
– l’accesso a questo fondo è del tutto facoltativo e la decisione viene assunta in piena autonomia dai singoli stati membri;
– è del tutto ragionevole assumere una posizione sulla base di inequivocabili testi scritti;
– a livello nazionale si è già deciso che l’ultima parola spetti al Parlamento, probabilmente nel corso del prossimo mese di giugno;
– l’utilizzo di questa possibilità ha aperto un dibattito che attraversa sia lo schieramento di governo che quello di opposizione;
– gli effetti finanziari sulla Provincia di Trento, in caso di adozione del MES si possono stimare in circa 350 milioni di euro.
Tutto ciò premesso,
si interroga la Giunta Provinciale per conoscere se intende:
– comunicare al governo nazionale la valutazione positiva della Provincia Autonoma di Trento su tale strumento di finanziamento di conseguenza la necessità che lo Stato Italiano aderisca ad esso;
– comunicare al governo la volontà della Provincia Autonoma di Trento di partecipare a progetti per l’utilizzo di tali risorse al fine di assicurare, in questo modo, prospettive di finanziamento aggiuntivo del servizio sanitario trentino.
A norma di regolamento, si chiede risposta scritta.
Trento, 16 giugno 2020
Ugo Rossi, Michele Dallapiccola, Paola Demagri