14/04/2020
È un momento difficile.
I cittadini chiedono chiarezza e si aspettano che tutti si impegnino per il medesimo obiettivo, e anche le minoranze hanno colto questo sentimento offrendo alla Giunta il proprio supporto.
Quest’oggi tuttavia è arrivata la notizia di una scelta dell’assessorato alla sanità che ha dell’incredibile.
È infatti stata comunicata la decisione di concentrare gli anziani che dimorano presso le RSA del Trentino e che sono stati colpiti dal COVID19 presso la nuova struttura di Volano coinvolgendo anche quella di Pergine. Già’ le modalità di comunicazione di una simile decisione sono da censurare perché costituiscono l’ennesimo annuncio senza preavviso per gli stessi interessati, ma ciò’ che colpisce è l’assoluta mancanza di conoscenza delle problematiche che stanno alla base di un simile approccio.
Parliamo di persone fragili, che in molti casi faticano ad adattarsi ai cambiamenti e che subiscono ogni variazione, soprattutto in questo periodo nel quale il cambio delle abitudini è già stato impattante. Chiediamo all’assessora e alla giunta un supplemento di riflessione.
Costringere un anziano, malato e debole, a trasferirsi in un’altra struttura è un atto disumano, e soprattutto non risolve il problema in alcun modo.
Anche sforzandoci di capire il perché di questa scelta non riusciamo a capacitarci di come si possano adottare decisioni di questo tipo.
Dobbiamo lavorare sulla sicurezza dentro le case di riposo, non ghettizzare i malati per chissà quale motivo: l’assistenza che possiamo dare nelle strutture garantisce almeno la tranquillità psicologica di famiglie e anziani.
Abbiamo lavorato per anni per rendere le strutture, gli ambienti e l’assistenza più umane e affidabili. Adesso si va di punto in bianco nella direzione opposta.
Ci sono dubbi anche sulle modalità di spostamento di queste persone, poiché non è chiaro se servirà il consenso della struttura, dei tutori o dei famigliari.
Se la scelta è quella di spostare i nostri anziani senza chiedere a nessuno e anche contro la loro volontà siamo di fronte ad una deportazione dei più deboli. Un atto di violenza che siamo in dovere di censurare e al quale ci opponiamo senza alcun dubbio.
Informazioni assunte direttamente preso le case di riposo fanno ritenere, cosa ancora più’ assurda e grave, che il modello di concentrazione dei positivi al Covid in un rsa dedicata possa essere adottato anche in altri luoghi sul territorio demandando alle stesse rsa l’individuazione di quale casa si riposo debba essere “prescelta” allo scopo. Questo mette le rsa una contro l’altra e acuisce lo stato di difficoltà che già’ vivono.
Ci si fermi finchè si è in tempo.
Servono soluzioni diverse come un protocollo di gestione e di individuazione dei casi tramite tampone per fermare l’epidemia nelle RSA evitando di aggiungere preoccupazione e sofferenza a quelle famiglie che già sono in apprensione per i propri cari.
Fermatevi per favore
Paola Demagri
Ugo Rossi
Michele Dallapiccola