25/01/2020
Si è tenuta il 23 gennaio a Trento la conferenza stampa di presentazione dello storico accordo tra PATT e Grande Nord.
La formazione politica Grande Nord è nata nel 2017 dalla volontà di molti leghisti della prima ora, seguaci delle teorie di Gianfranco Miglio, traditi dalla svolta centralista di Salvini e dalla sua trasformazione della Lega delle origini in qualcosa di ben diverso.
Con loro il PATT ha stretto un accordo in vista delle prossime elezioni amministrative, mettendo a disposizione lo spazio per alcuni candidati espressi da Grande Nord nelle proprie liste. Ma la prospettiva è più ampia e si allarga anche a quella rete territoriale che negli anni le Stelle Alpine hanno costruito passo dopo passo, in primis con l’Svp, l’Union Valdôtaine, la Slovenska Skupnost.
A dimostrazione di questo, a rappresentare il partito in conferenza stampa sono stati il segretario politico Simone Marchiori, il capogruppo nel consiglio comunale di Trento Alberto Pattini e il consigliere regionale eletto in Sudtirolo, Carlo Vettori.
“Questo accordo prosegue il nostro progetto di costruzione di una rete fra i movimenti sinceramente autonomisti e federalisti, che pongono al centro del proprio agire gli interessi dei territori, contro il centralismo e l’eccessiva presenza dello stato nazionale. Quello di oggi è un passo in più nella costruzione di questa rete, grazie a Grande Nord. Se vogliamo costruire il futuro dei nostri territori occorre ripartire da una prospettiva diversa rispetto al centralismo e al sovranismo messi in campo da forze politiche distanti anni luce da noi.” Così ha esordito Simone Marchiori, segretario politico del Partito autonomista trentino tirolese.
“Possiamo vedere quotidianamente che tra costoro non c’è la minima capacità di comprendere cosa sia l’autogoverno, anzi dobbiamo assistere a ripetuti attacchi alla nostra autonomia speciale. Dobbiamo invece tutelare gli esempi virtuosi e responsabilizzare tutte le regioni che hanno la possibilità di autogovernarsi, allargando questa possibilità. Dobbiamo dare un futuro alle nostre terre, avere l’ambizione di conquistare livelli sempre più grandi di autonomia, essere pionieri, non politici che si accontentano. Dopo 71 anni di serio lavoro sul e per il territorio, chiedere l’autonomia integrale non è essere estremisti, ma andare al concreto delle questioni. Il territorio deve poter decidere di ciò che incide sul suo futuro. E’ un principio molto semplice!”
“Riteniamo – ha spiegato Simone Marchiori – che sia fondamentale promuovere e portare avanti una forma di governo che sia efficiente e in grado di intercettare i reali bisogni che arrivano dai territori. Per questo è importante che questa rete di territori e di soggetti politici sia collocata all’interno di un contesto europeo. Oggi l’Europa necessita senz’altro di alcuni miglioramenti, ma non può essere demolita in nome di una ritrovata sovranità delle nazioni. Quest’ultimo è un concetto storico superato, rispetto al quale bisogna fare un passo in avanti.”
“Le nazioni – ha proseguito il segretario del PATT – sono antistoriche, dobbiamo metterci in rete e andare oltre. In Trentino si terranno a maggio le elezioni comunali, piccoli territori che sceglieranno i loro amministratori e quindi decideranno del loro futuro. Per noi stringere un patto con Grande Nord è dare una risposta alle esigenze dei cittadini, i quali ci chiedono di rafforzare l’area autonomista in Trentino nel miglior modo possibile, di essere il miglior punto di riferimento per tutti i cittadini che hanno a cuore l’autonomia e la propria terra.”
La parola è poi passata all’on. Roberto Bernardelli, presidente di Grande Nord. “La nostra storia – spiega – parte da un sogno, l’Europa dei popoli. Se vogliamo dei governi efficienti, questi devono essere quelli più vicini ai territori, in una rete di amministrazioni locali che stia all’interno della Ue e che non può essere demolita in nome di una ritrovata sovranità delle nazioni. Grande Nord vuole stare vicino alla gente, il che vuol dire avere cura dell’ambiente, del territorio. Gli schieramenti classici, destra e sinistra, ora non contano più. Serve invece un progetto serio, coerente, che entusiasmi i cittadini. Identità, cultura, tradizioni. La gente chiede questo oltre alla tutela delle pmi, dei pensionati, l’abbassamento della tassazione. Roma è per le tasse. Noi siamo per le comunità. Questa è la nostra battaglia. La nostra politica non può essere di odio e paura, noi vogliamo seminare una consapevolezza diversa nella gente. Per questo vogliamo rimanere saldamente in Europa, così come, per fare un esempio, la Scozia vuole restare in Europa. Le nostre aziende lavorano esportando al Nord, in Germania, pertanto il legame con l’Ue non può assolutamente essere reciso.”
“Vogliamo stare vicino alla gente – ha continuato – ascoltare le esigenze delle comunità e puntare sulla cura dei territori e delle infrastrutture, puntare sull’ambiente, sull’aiutare le famiglie e i pensionati. Anche per questo stiamo lavorando tramite gli strumenti tradizionali dell’agire politico, come le sezioni: vogliamo guardare negli occhi la gente, non fermarci ai social e ai loro messaggi brevi che semplificano e che non approfondiscono nulla. Per fermare questa desertificazione sociale e politica, noi di Grande Nord come il PATT e ora con il PATT vogliamo l’autogoverno delle nostre regioni.”
“Catalani, scozzesi, baschi si stanno muovendo e noi seguiamo la loro stessa strada. Noi facciamo politica perché abbiamo un sogno. Abbiamo un vantaggio incredibile sugli avversari, perché il nostro non è il sogno della poltrona, è una spinta ideale che non ha prezzo. Non lavoriamo per i posti nelle partecipate, ma per il benessere dei nostri concittadini e il futuro dei nostri figli e nipoti.”
Anche il segretario di Grande Nord Trentino, Pier Candido Rio, ha ribadito lo stile di Grande Nord: “Amore per il territorio, coerenza politica. Poche parole e risultati, questo è stato il nostro percorso fino ad oggi. L’accordo con il PATT è un passo storico, nessuno ha mai fatto nulla del genere. Possiamo dire che è stato siglato un accordo tra simili, per un progetto di autonomia integrale. E’ un azzardo, ma dobbiamo credere a questo progetto!”
Che questo sia un percorso basato su affinità elettive lo ha ricordato anche Monica Rizzi, segretario organizzativo federale di Grande Nord: “Io sono della Valcamonica, vivo in montagna come voi, e guardo il Trentino come modello, da sempre. A casa mia prendiamo voi come un esempio, un obiettivo da seguire. Vogliamo raggiungere l’autonomia, che a noi viene negata e a voi contestata. Chiunque tenti di mettere in discussione l’autonomia è da mettere al bando. Ecco perché – ha concluso Rizzi facendo sintesi dell’incontro – l’accordo di oggi col PATT è storico. E’ la strada più naturale dell’evoluzione necessaria ad un territorio come il nostro. Persino i padri costituenti indicavano la strada del regionalismo per tenere insieme il paese. Lo dimostra la Svizzera, qui vicino, come funziona. Bisogna costruire una rete che funzioni, tra autonomie. E per noi, come per voi, i comuni sono il fulcro essenziale della politica, il mattone da cui si parte e a cui si arriva nell’agire politico.”
E proprio parlando delle prossime elezioni comunali di Trento ha concluso Alberto Pattini: “Questo è un accordo che per quanto riguarda la costruzione della lista andrà a declinarsi sui temi cari alle Stelle Alpine: in primis la sicurezza della città, lo sviluppo sostenibile e l’aiuto e la valorizzazione delle attività economiche.”
Photo courtesy: Il Dolomiti quotidiano online