26/10/2019
“L’attività agrituristica – sottolinea Lorenzo Ossanna – è per propria genesi e natura un’integrazione al reddito della popolazione agricola che avviene nelle stagionalità di minore intensità dell’attività principale. È necessario quindi lavorare affinché venga adeguata la parte legislativa soprattutto dove esistono delle problematiche.
Una delle attività agrituristiche è quella dedicata alla ristorazione e somministrazione di cibi derivanti dalla propria produzione, o da prodotti acquistati da cooperative a cui essi conferiscono le loro produzioni. La ristorazione agrituristica quindi si differenzia da quella ordinaria per tipologia di prodotti, servizi e stagionalità derivanti dalla natura stessa dell’attività agricola principale, che non permette di lavorare per l’intero anno solare ma solamente in alcune stagioni.
Questa attività e queste limitazioni che differenziano sia l’offerta che la tipologia dei prodotti serviti in queste strutture sono regolamentate con il Decreto del presidente della provincia 13 marzo 2003, n°5 – 126/Leg. In base alla norma vigente i posti a sedere non sono liberi, ma sono normati in base dei parametri oggettivi che permettono l’assegnazione di un numero massimo ammesso.
In fase di regolamentazione – continua Ossanna – il legislatore ha compreso che i limiti assegnati erano troppo stringenti e poco confacenti alle esigenze, alle stagionalità ed alla limitazione nel corso dell’anno solare dell’effettivo esercizio di attività di ristorazione. Per questo il regolamento attuale permette al comune competente per territorio di derogare al limite dei posti a tavola concessi fino al doppio in virtù di una motivata richiesta da inviare almeno 72 ore prima dell’evento e per un numero massimo di giornate pari al dieci per cento di quelle per cui è autorizzata l’apertura.
In una fase di revisione del regolamento e tenendo in considerazione le reali consistenze o posti a sedere medi degli agriturismi presenti sul territorio provinciale ho voluto proporre l’eventuale rimodulazione di questi limiti. Con questo principio si è inteso impegnare la Giunta Provinciale a condurre un approfondimento, con le categorie interessate, al fine di valutare una eventuale rimodulazione del tetto massimo concedibile di posti nelle giornate concesse in deroga.
Per il sottoscritto – conclude Ossanna – è una grande soddisfazione vedere la mia proposta di ordine del giorno sostenuta all’unanimità da tutti i consiglieri sia di maggioranza sia di opposizione. Questo dimostra l’importanza compresa da tutti di lavorare affinché si arrivi ad un miglioramento della disciplina della legge provinciale sull’agriturismo in modo da poter garantire a quanti lavorano in questo importante settore economico e turistico le giuste tutele. Dobbiamo fare il nostro meglio per rendere il Trentino ancora più attrattivo a livello turistico e questo sarà possibile solo attraverso la sinergia tra turismo e agricoltura”.
Lorenzo Ossanna, Consigliere Provinciale PATT