22/10/2019
Le provincie autonome di Trento e di Bolzano dispongono di forme e condizioni particolari di autonomia. Siamo quindi particolarmente sensibili e attenti alle istanze autonomistiche che le diverse realtà territoriali europee perseguono e rivendicano in virtù della propria storia, delle proprie radici culturali, etniche e linguistiche e della volontà di assumere con coraggio la responsabilità delle proprie scelte. E, a questo proposito, stiamo seguendo con apprensione e particolare attenzione quanto sta accadendo in questi giorni in Catalogna.
Prima di tutto vogliamo quindi esprimere il senso di umana e politica solidarietà al popolo catalano e alle sue istituzioni.
Il giusto anelito di autonomia del popolo catalano, che sembrava essersi realizzato con lo Statuto del 2006 (approvato dal Parlamento) è stato infatti poi totalmente disatteso dal governo nazionale di allora, che impugnò la legge statutaria e con il suo successivo approccio nazionalista ha alimentato e provocato la deriva “secessionista” che ha poi portato al referendum per l’indipendenza del 2017, agli arresti e ai fatti di questi giorni.
Senza pretendere d’inserirsi nelle complicate vicende che hanno determinato i gravi fatti di questi anni crediamo possa essere utile ed opportuno portare la nostra testimonianza, sottolineando, da un lato, le buone ragioni del regionalismo differenziato e ribadendo, dall’altro, la necessità e l’importanza di rivendicare le istanze autonomistiche all’interno delle procedure costituzionalmente stabilite.
La storia della nostra autonomia, infatti, rende evidente, da un lato, come la responsabilità delle scelte, se esercitata con coraggio, apertura, lungimiranza e intelligenza, possa essere davvero uno straordinario strumento di convivenza pacifica e di positivo sviluppo economico e sociale e, dall’altro, come l’autonomia vada rivendicata ed esercitata in maniera aperta e dialogica con i livelli nazionale ed europeo.
La nostra esperienza ci insegna inoltre che le buone ragioni delle autonomie non possono prescindere dal rispetto dello stato di diritto, dalla negoziazione e dai principi costituzionali. Esse devono essere in dialogo costante con gli altri livelli di governo.
Solo in questo modo possono rappresentare un valore aggiunto anche per l’intero sistema e un baluardo a difesa della democrazia. Infine, i nostri sistemi di autogoverno hanno potuto svilupparsi grazie anche alla dinamicità e al continuo processo di rinnovamento e ridefinizione degli equilibri tra i diversi livelli istituzionali, all’interno del quale hanno assunto un ruolo di assoluto rilievo le norme di attuazione dello Statuto di autonomia.
Il nostro auspicio è che in Spagna e in Catalogna ci sia ancora la possibilità per aprire un dialogo e un confronto costruttivo tra governo nazionale e governo catalano, in un’ottica di rispetto e comprensione delle reciproche posizioni e di valorizzazione delle diverse istanze.
Sarebbe altresì auspicabile, anche alla luce delle nuove dinamiche sociali, politiche ed economiche, che si aprisse a livello nazionale ed europeo una seria riflessione sul futuro degli enti territoriali e sull’opportunità di rilanciare il valore del regionalismo all’interno del rinnovato contesto internazionale.
In questo contesto è necessario e urgente che le istituzioni europee affrontino la questione “catalana” che non può e non deve essere relegata a un fatto interno. La Catalogna è Europa. La via è maggiore autonomia per la Catalogna.
Con queste premesse invitiamo la Giunta Provinciale:
– ad esprimere formalmente alle istituzioni e al popolo catalano la solidarietà del Trentino e il sostegno in tutte le sedi, in particolare europee, per le giuste richieste di maggiore autonomia della Catalogna,
– ad esprimere formalmente al governo spagnolo l’’auspicio che si provveda con urgenza ad aprire un dialogo con le istituzioni catalane per definire e condividere un percorso che porti a maggiori spazi di autonomia per la Catalogna, nel quadro di un rapporto di leale e positiva collaborazione fra Stato spagnolo e la comunità’ autonoma della Catalogna.
Trento, 22 ottobre 2019
cons. Ugo Rossi, cons. Michele Dallapiccola, cons. Paola Demagri, cons. Lorenzo Ossanna