28/03/2019
Un saluto a tutti voi militanti autonomisti giunti oggi così numerosi a Pergine da ogni angolo del Trentino.
Un saluto agli ospiti dei movimenti autonomisti del Nord Italia, la vostra presenza qui oggi è fondamentale, in un momento in cui in Italia e in tutta Europa spirano pericolosi venti nazionalisti e centralisti.
Noi e voi, siamo i custodi di un patrimonio valoriale, ancor prima che politico, che rappresenta il vero argine a questa deriva. Ora più di prima, procediamo insieme.
Oggi ho il piacere, ma soprattutto l’onore di parlarvi come candidato alla carica di vicepresidente del nostro PATT, una candidatura che avviene dopo aver ritirato quella alla carica di vicesegretario.
Dopo aver partecipato alle assemblee precongressuali ho fatto questa scelta per favorire un’alchimia che permettesse ad ogni anima del partito di essere rappresentata.
La buona politica non ha bisogno di personalismi, ma di persone che in ogni momento sappiano declinare il proprio impegno secondo le esigenze di un progetto comune, non personale. Prima il bene del partito, sempre.
Con questa scelta inoltre ho chiesto di unire l’incarico istituzionale all’affidamento di una serie di istanze a me care.
In ultimo ma non per questo meno importante, era mia intenzione favorire, con i fatti, la rappresentanza femminile alla guida del partito.
La nostra terra aveva un sogno, che si poteva soltanto sussurrare.
Concepito prima delle leggi e di ogni confine, difeso con il coraggio e il sacrificio delle nostre genti attraverso secoli di traversie … resuscitato, agonizzante, dalle macerie di due guerre mondiali.
Era un sogno che sembrava ormai svanito, un sogno persino considerato pericoloso, sovversivo.
Un sogno celato nel coraggio di chi non si è arreso, eredi di quell’oste della Val Passiria che ci ha insegnato che i tirolesi non si arrendono mai, neanche di fronte ai fucili spianati.
Quei sognatori hanno sfidato il sistema di allora fondando l’ASAR.
Hanno restituito quel sogno ai legittimi proprietari, i trentini.
Hanno ricordato loro ciò che qualcuno voleva dimenticassero dopo anni di storia negata e cancellata, hanno ricordato che quel sogno appartiene loro di diritto, che deve evolversi da aspirazione a sistema, perché fa parte integrante della loro identità di popolo libero e fiero.
Quel sogno si chiamava Autonomia e grazie a quegli uomini, al loro coraggio e alla loro fede, è diventato patrimonio e fondamenta del nostro sistema di autogoverno.
Da essi abbiamo ereditato questa enorme responsabilità non soltanto politica, ma anche e soprattutto storica, culturale ed identitaria.
Il Partito Autonomista Trentino Tirolese è la sentinella di quel sogno divenuto realtà, che ha portato benessere alle popolazioni montane e delle valli, opportunità per i giovani e serenità per gli anziani, esempio virtuoso per ogni popolo che aspira alla libertà di decidere il proprio destino.
Siamo qui oggi per onorare e rinnovare l’impegno di promuovere la nostra azione politica nel solco dell’eredità asarina, proiettati verso un futuro che torni a vederci protagonisti della scena politica, che accordi sostegno e protezione a chi si fa portavoce delle istanze autonomiste nella propria terra entro e fuori i confini nazionali, che guardi all’Euregio e a rinforzare il proficuo legame di fratellanza fra popoli tirolesi, che garantisca a questa provincia la presenza costante, ferma ed irremovibile dei difensori dei principi e dell’azione autonomista, NOI.
Noi, fedeli allo storico statuto del nostro partito che ancora oggi rappresenta un faro che ci illumina il cammino, che parla dell’amore e del rispetto per la terra dei nostri padri, dell’eguaglianza di tutti gli uomini, della tutela delle minoranze linguistiche e del raggiungimento della piena autonomia nell’ambito provinciale e regionale.
Perché di Autonomia non ci si accontenta mai, l’obbiettivo rimane sempre quanto scritto nel manifesto dell’Asar: Autonomia Integrale, da Borghetto al Brennero!
Da oggi la difesa del simbolo che rappresenta il nostro agire politico, diventa anche una mia diretta responsabilità quale Vicepresidente, carica che mi onora e che mi investe dell’obbligo di pormi all’altezza di queste premesse.
Lo farò affiancando Franco Panizza nel ruolo di Presidente e garante del simbolo e dello Statuto e che ringrazio di cuore per essersi nuovamente messo a disposizione del partito, con immutata abnegazione e impegno che contraddistinguono il suo agire politico da decenni.
Un ringraziamento al Presidente uscente Federico Masera e con lui ringrazio tutte le persone che in questi anni hanno guidato il nostro partito.
Faccio mio l’impegno di declinare gli indirizzi statutari in azioni pratiche, concrete, puntuali, quotidiane, come agevolare e mantenere il collegamento diretto con i territori di valle e montani, affinché la presenza del partito sia una rassicurante mano sulla spalla dei tanti militanti che ogni giorno si impegnano a promuovere i valori autonomisti.
Mi impegnerò per la promozione dell’autonomia attraverso le sue declinazioni storiche e culturali, perché l’attitudine all’autogoverno è innanzitutto patrimonio identitario e dopo politico, non viceversa!
La nostra terra aveva un sogno che si poteva soltanto sussurrare.
Ora quel sogno è una realtà, ma non è sufficiente per considerarla in salvo.
Va quotidianamente coltivata, ma soprattutto strenuamente difesa se vogliamo consegnarla alle generazioni future, poiché costantemente minacciata da venti nazionalisti e centralisti da quelli che, vassalli di Roma, occupano oggi anche lo scranno del potere nella nostra Provincia Autonoma, e mettono ogni giorno sempre più in pericolo quanto faticosamente costruito dai nostri padri.
A costoro diciamo che non con la propaganda o con la diffusione della paura quale strumento di dissuasione si autogoverna un territorio, ma con il rispetto e con l’umiltà, con la perseveranza e la conoscenza, e con la consapevolezza delle proprie origini e della propria identità che non è arrivata qui con la gondola risalendo l’Adige, e prima ancora, che non ha attraversato il Piave per farci sentire stranieri in casa nostra!
A costoro diciamo che non ci muoveremo d’un passo dal nostro posto di vedetta. Che di qua, non si passa!
E che difenderemo sempre, e comunque, quel sogno autonomista!
Trentini, Tirolesi, Autonomisti vi saluto!
VIVA IL PATT, VIVA LE STELLE ALPINE!