09/09/2018
A nome del Patt ci eravamo già pronunciati più volte sottolineando come tale misura, se approvata, non poteva basarsi su base linguistica seguendo le regole del più ferreo e becero nazionalismo ma, semmai, doveva basarsi totalmente sulla discendenza, comprendendo quindi anche gli Italofoni dell’intera Regione. Avevamo anche sottolineato come, allo stato attuale, sarebbe importante puntare non su passaporti di vecchie nazioni, ma su un passaporto europeo in grado di spianare la strada a quell’Europa dei popoli e delle regioni che rappresenta una delle colonne valoriali del PATT e di tutti gli autonomisti del continente.
A distanza di tempo, tuttavia, l’approccio del governo romano non è cambiato. Anzi, nonostante la presenza nell’esecutivo di forze un tempo federaliste, abbiamo assistito a una netta virata nazionalista della politica italiana.
Ci chiediamo, quindi, come possano dei movimenti autonomisti stare in un’alleanza di destra dove il leader del principale partito (e vicepresidente del consiglio dei ministri) ha già cassato l’idea di favorire la concessione del doppio passaporto da parte di Vienna.
In questo momento delicato della politica trentina, il PATT rivendica nuovamente la propria posizione e lo fa forte del proprio schieramento blockfrei, lontano da qualsiasi partito nazionale e orientato solo al bene del Trentino e delle nostre comunità. È giunto il momento di mettere l’ideale davanti alla convenienza delle alleanze affinché possano essere portate avanti le idee E le politiche migliori per la nostra terra.
Trento, 08 settembre 2018
Federico Masera
Vicepresidente PATT
Simone Marchiori
Vicesegretario politico PATT