03/07/2018
Ci sembra impossibile che Renzo Mendini, storico autonomista di Mezzolombardo, se ne sia andato. Lo vedevamo fino a poco tempo fa nei suoi campi a lavorare e mai avremmo detto che in così poco tempo, anche se l’età non perdona, ci avrebbe lasciato.
Per noi e per gli autonomisti di Mezzolombardo, Renzo era un punto fermo. Lo ricordiamo ancora dai vecchi tempi, quando negli anni ottanta era stato eletto consigliere comunale assieme ad Aldo Nardelli e Dorino Bolner. Un impegno, il suo, senza riserve, di chi non rinunciava mai ed esprimere le proprie idee e le proprie convinzioni, disponibile però subito dopo a mediare per trovare una soluzione accettabile e utile per tutti. E Renzo contribuì in misura forte a far crescere il Partito, fino a portarlo alla guida della Borgata con Laura Dalfovo in una Giunta comunale in cui sedeva anche il figlio Mauro, che di Renzo ne aveva raccolto il testimone politico.
Da anni aveva lasciato la politica attiva per occuparsi dell’azienda agricola, ma si teneva sempre informato e non mancava mai, quando lo incontravamo in azienda o in paese, di metterci in guardia e richiamarci al nostro impegno, senza rinunciare mai a quel sereno ottimismo di chi sa di portare avanti un ideale giusto.
Oggi Renzo non è più fisicamente tra noi, ma rimarrà per sempre il suo esempio di grande lavoratore, di imprenditore coraggioso e lungimirante, di amministratore fortemente legato alla sua terra e alla sua gente. Ma ci lascia anche l’esempio di chi ci richiama alla necessità di credere nel grande patrimonio di valori, di ideali e di responsabilità dell’autogoverno, a cui la nostra Autonomia ci mette ogni giorno di fronte.
Un ultimo accenno alla sua splendida famiglia, alla quale ha dedicato tutto se stesso. Alla sua cara Ester, a cui era legatissimo, ai figli Mauro e Luciano, a tutti i suoi cari, che oggi, assieme a noi lo piangono e ai quali siamo vicini con tutto il nostro affetto riconoscente.
Grazie Renzo. Che la terra ti sia lieve.
Mezzolombardo, 2 luglio 2018