03/05/2018
I dati economici del Trentino confermano che la ripresa economica c’è. In Provincia di Trento nel 2017 sono cresciuti, rispetto al 2016, il fatturato (+3,1%), gli ordinativi (+7,9%), le esportazioni (+8,7%) e le importazioni (+9,1%) delle imprese. In crescita anche le presenze turistiche (+ 5%) e l’occupazione (+2,3%).
Gli investimenti sui lavori pubblici nel 2017 vedono partecipi le imprese trentine per oltre il 90% del totale assegnato, mentre nell’ultimo decennio il valore era del 73%.
Quasi tutti i macrosettori dell’economia risultano in crescita, in particolare i servizi, con un turismo 2017 da record, ma registra una buona performance anche l’agricoltura, nonostante i danni provocati la scorsa primavera dalle gelate.
Il valore aggiunto del settore agricolo ammonta a 580 milioni di euro, in aumento del 18% nell’ultimo decennio. Il comparto più rilevante è la frutticoltura, seguita dalla viticoltura e dalla zootecnia, cresciute rispettivamente del+43%, +28%, +24% rispetto al 2016.
Nel 2017 le esportazioni trentine sono cresciute dell’8,7% rispetto al 2016 e del 23% rispetto al 2007. Il commercio estero delle imprese trentine è prevalentemente europeo (73%). I principali partner sono Germania (18%), USA (11%), Francia (9%) e Gran Bretagna (9%). Le esportazioni sono quasi esclusivamente prodotti manifatturieri. L’agroalimentare incide per il 19% delle esportazioni.
La popolazione in età lavorativa si compone per il 68% di occupati, per un 4% di disoccupati e per un 28% di inattivi, con una crescita dell’occupazione del 5%. Le imprese tuttavia faticano a trovare personale specializzato.
“Le politiche fiscali e di incentivazione alle imprese danno i loro frutti, anche sul fronte dell’occupazione. – dice il presidente Ugo Rossi – In questi anni è stato ridotto il debito pubblico con il quale erano stati fatti gli investimenti precedenti. Ci siamo riusciti con pochi sacrifici, riuscendo a mantenere alta la qualità dei servizi e nonostante il Trentino abbia a disposizione 900 milioni di euro all’anno in meno rispetto agli anni Duemila, dovendo contribuire al risanamento delle finanze pubbliche a livello nazionale.”
“Sappiamo che ci sono anche performance migliorabili. E’ importante lavorare sulle politiche attive e sulla riqualificazione delle persone che puntano a rientrare nel mondo del lavoro, come avviene ad esempio con il reddito di attivazione, che premia chi più si dà da fare per uscire dallo stato di disoccupazione. Nel leggere i dati bisogna poi tenere conto di alcune differenze tra i vari territori: in Sudtirolo, per esempio, gli studenti impegnati nell’apprendistato figurano tra gli occupati, aumentando di molto la percentuale dei giovani lavoratori.”
“Sono tuttavia dati positivi, che smentiscono alcuni luoghi comuni – conclude Rossi – La ripresa si sta consolidando e per renderla più efficace, in vista anche dell’assestamento di bilancio, dobbiamo lavorare tutti insieme, coordinandoci sempre di più e ragionando in una logica di sistema“.