14/09/2017
“Dobbiamo dare la giusta centralità a quella cultura che arriva nei luoghi più lontani o difficili e che svolge un ruolo prezioso anche sul fronte dell’inclusione sociale. Lo dobbiamo soprattutto alle centinaia di migliaia di persone appassionate e competenti che dedicano gratuitamente il loro tempo alla comunità e alla sua crescita.”
Così il segretario politico del PATT e vicepresidente del Gruppo per le Autonomie, Franco Panizza intervenendo in aula sulla legge-delega per il codice dello spettacolo.
“La cultura, anche nelle sue espressioni più popolari, può costituire un volano economico, a dispetto di chi un tempo sosteneva che con la cultura non si mangia. Per questo la nuova legge è molto importante.
Tuttavia nella delega – ha continuato Panizza – c’è uno sbilanciamento verso le forme culturali “alte” e una minore convinzione rispetto a quelle realtà che incidono sui territori. Il provvedimento riconosce apertamente il valore aggiunto e la qualità del volontariato, ma ben poco prevede concretamente a suo sostegno.
L’invito al Governo è di destinare più risorse alle associazioni musicali, corali, teatrali, coreutiche, storiche e folkroristiche. Di qui l’invito al Governo perché non ricevono più nulla dal FUS e ben poco dagli enti locali, costrette a contare solo sulla generosità dei sostenitori.
Dobbiamo intervenire con la prossima legge di Bilancio, sulla scorta anche di alcuni ordini del giorno che sono stati approvati in Commissione. Dobbiamo introdurre detrazioni fiscali per le famiglie che iscrivono i figli a corsi di insegnamento musicale, al pari di quelle concesse per la formazione sportiva.
Vi è poi la necessità, che sollecito da inizio legislatura, di una revisione della disciplina d’autore per il volontariato e le associazioni di promozione sociale nel caso di iniziative a scopo benefico. Così come occorrono agevolazioni fiscali anche per chi vuole investire sul volontariato culturale, agevolazioni sulle imposte di bollo che oggi spettano solo alle Onlus, la riduzione delle aliquote IVA per l’acquisto di strumenti, una maggiore elasticità nei rapporti di lavoro intermittenti con i collaboratori tecnici, così come avviene per lo sport. Il settore attende da tempo segnali concreti e non solo parole di apprezzamento.”
Panizza poi si è voluto soffermare sugli elementi positivi della delega: l’estensione dell’Art Bonus in favore delle istituzioni concertistico-orchestrali, delle imprese e dei centri di produzione teatrale e di danza. E le norme che garantiscono la qualità dei centri di formazione, in particolare i necessari requisiti previsti per le scuole di danza.
“Infine – ha concluso Panizza – voglio ricordare che, per l’anno d’imposta 2016, non è stato possibile, non si sa se per dimenticanza o per volontà politica, riservare il 2 per mille dell’IRPEF alle associazioni culturali. La richiesta, contenuta in un nostro ordine del giorno condiviso dall’intera Commissione, è che nella prossima Legge di Bilancio questa doverosa misura possa essere reintrodotta in misura permanente.”
14 settembre 2017