15/10/2022
Non si possono più tollerare comportamenti che ignorano il rispetto delle regole statutarie del Partito e che non adempiono agli impegni assunti
Non è bastata una mozione votata all’unanimità nel Congresso dell’aprile scorso e nemmeno la relazione del Segretario Simone Marchiori approvata dalla stragrande maggioranza dei membri del Consiglio del PATT, con nessun voto contrario, per impedire il tentativo di delegittimazione dell’azione politica del partito perpetrato dai due Consiglieri del PATT Paola Demagri e Michele Dallapiccola.
Ad un giorno dalla votazione del documento in cui si riconfermava alla Segreteria la possibilità di riportare all’esterno la linea politica del Partito, linea discussa per ore durante la riunione del Consiglio, Dallapiccola e Demagri, in totale dispregio a quanto formalmente deliberato, hanno convocato una conferenza stampa in cui hanno, di fatto, minacciato di abbandonare il Partito nel caso non venissero soddisfatte le loro richieste. Un ricatto al quale è bene rispondere una volta per tutte in maniera chiara e trasparente.
Il Partito Autonomista è più unito che mai: nei suoi oltre settant’anni di vita non ha mai visto un Congresso esprimersi in maniera così coesa sugli organi statutari e sulla linea politica ed altrettanta unanimità e partecipazione si è riscontrata in tutte le numerose riunioni successive (dal Congresso ad oggi ben 6 riunioni del Consiglio provinciale del Partito, un record!). E anche alle ultime elezioni nazionali si è dimostrato parte determinante dello scacchiere politico Trentino, rafforzando l’alleanza regionale con la SVP.
Il PATT respinge al mittente, quindi, le provocazioni di chi paventa inesistenti scontri e divisioni e non accetta alcun ricatto né esterno né interno al Partito, a maggior ragione se proviene da chi – pur essendo stato eletto nella fila del PATT – ormai da molti mesi (sia nel 2021, sia nel 2022) non rispetta gli impegni politici ed economici assunti nei confronti del Partito costringendolo a limitare e rivedere la propria attività. La Tesoriera del Partito, infatti, ha dovuto richiamare più volte i due Consiglieri al rispetto degli impegni a contribuire al finanziamento dell’attività del Partito da loro solennemente sottofirmati al momento della candidatura e, non avendo avuto alcuna risposta, ha dovuto invocare l’articolo del Regolamento finanziario che, in caso di inadempienza, fa scattare la decadenza da qualsiasi carica istituzionale ricoperta all’interno del Partito. Anche a questo richiamo la Tesoriera non ha ottenuto alcuna risposta, se non uno sprezzante ricatto che condiziona i versamenti al perseguimento delle loro ambizioni politiche.
Non è volontà degli organi di Partito inaugurare una caccia alle streghe finalizzata alla purga. Questo però non significa tollerare il mancato rispetto delle centinaia di tesserati che volontariamente e gratuitamente mettono il proprio tempo a disposizione degli ideali del Partito.
Il PATT ha più di 70 anni di storia e vuole continuare ad essere un punto di riferimento per il Trentino proprio perché ha sempre anteposto – e continuerà a farlo – gli interessi del Trentino e gli ideali dell’Autonomia alle posizioni e alle ambizioni personali.
La Segreteria politica ha avuto un preciso mandato dal Congresso, confermato da tutti gli organi, e su questa strada intende e deve procedere. Non ci faremo trascinare nel gioco al massacro che vorrebbero intavolare i due Consiglieri. Non ci faremo ingabbiare in un continuo gioco delle tre carte in cui si cerca sempre di tornare sulle decisioni già prese. Il PATT proseguirà su un percorso costruttivo e propositivo, in grado di dare al Trentino il miglior governo possibile, in grado di supplire alle mancanze e agli errori di quello attuale, ma anche diverso da quello che è evaporato, come neve al sole, nell’agosto del 2018.
Nelle prossime riunioni degli organi di Partito, i tesserati saranno chiamati a confrontarsi sulle misure necessarie per dare ai trentini risposte serie e concrete alle problematiche attuali, come il caro bollette, la crisi energetica, ecc. Ma si confronteranno anche sulla visione futura del Trentino, così da poterla sottoporre anche a chi vorrà intraprendere con noi questo percorso, così come ha già dimostrato di voler fare Progetto Trentino.
Quanto ai due consiglieri, va precisato che non vi è stata alcuna volontà di evitare il dibattito sul loro documento. Il confronto aperto e libero vi è stato. Quello che i membri del Consiglio del PATT non hanno accettato è stato il tentativo maldestro di sfiduciare una segreteria legittimamente eletta e delegittimare gli organi di Partito e le loro decisioni. Tentativo ammesso pubblicamente dal Consigliere Dallapiccola che ha perfino affermato di non nutrire alcuna fiducia nella classe dirigente del Partito. Queste parole hanno fatto emergere più di una perplessità fra i firmatari della mozione che l’avevano sottoscritta con spirito costruttivo e si sono trovati invischiati in un tentativo di golpe. Ecco perchè il Consiglio, e non la dirigenza del Partito, ha bocciato la messa in votazione di un documento pretestuoso finalizzato solo a dividere e a danneggiare il Partito.
Nel PATT si è sempre favorita la discussione aperta e democratica e ci sarà sempre tutto lo spazio per discutere nelle sedi deputate. Assistere, come negli ultimi mesi, ad uno stillicidio di falsità e inesattezze fatte circolare sui social e sui siti personali dei Consiglieri, impedisce di poter costruire un progetto serio e credibile. Il tentativo è chiaro: delegittimare chi si sta impegnando per far crescere le Stelle Alpine, disorientare la base, spaccare l’unità di un Partito che, invece, vuole essere protagonista. Abbiamo tollerato fin troppo questa situazione. I nostri iscritti ci chiedono di far rispettare le regole e di porre fine a questa situazione imbarazzante. La pazienza è finita.
Trento, 13 ottobre 2022
Simone Marchiori – Segretario politico PATT
Roberta Bergamo – Vicesegretaria politica PATT
Davide Gamberoni – Segretario organizzativo PATT
Franco Panizza – Presidente PATT
Lorenzo Conci – Vicepresidente PATT