17/10/2023
I partiti popolari della regione alpina chiedono alla Commissione europea una svolta nella gestione di orsi e lupi, sollecitando maggiore flessibilità, per frenare la crescita eccessiva dei grandi carnivori.
“Dobbiamo riportare – afferma Simone Marchiori Segretario politico PATT – al centro della discussione la sacralità della vita umana. In Trentino abbiamo affrontato una terribile tragedia con la morte di un giovane a causa dell’orso. È giunto il momento di intervenire per ristabilire un equilibrio nella presenza dei grandi carnivori e garantire al contempo la sicurezza delle persone che vivono e lavorano nei territori di montagna; presidi importanti per la cura, la vitalità e la tutela del nostro territorio. Negli ultimi tempi abbiamo sentito molte parole in merito alla gestione dei grandi carnivori. Alcuni tollerano all’interno delle proprie fila posizioni estremiste e filo-animaliste, come nel caso della coalizione di centrosinistra. Noi del PATT – conclude Marchiori – al contrario, preferiamo alle parole i fatti concreti. Crediamo che il modo migliore per cambiare le leggi sia unire le forze con altre aree che affrontano simili problematiche. Questo documento rappresenta un passo storico che sottolinea l’importanza e l’attualità dei movimenti autonomistici e territoriali che si battono per le comunità di montagna. Noi sappiamo da che parte stare: sempre e solo al fianco delle nostre Comunità!”
“In un ecosistema delicato come quello alpino, è urgente una gestione più efficace della popolazione di orsi e, soprattutto, di lupi. Ne va del futuro dell’economia legata all’alpeggio e alle malghe”, afferma l’europarlamentare sudtirolese Herbert Dorfmann, il quale ha promosso una risoluzione in materia, ora al vaglio del Partito Popolare Europeo (PPE).
Questo documento è stato firmato in Sudtirolo dalla SVP, in Trentino dal PATT, dall’ÖVP in Austria e dalla CSU in Baviera. Esso chiede un ripensamento riguardo allo status di protezione di orsi e lupi nel continente. “La protezione rigorosa prevista dalla direttiva Habitat aveva un senso quando i grandi carnivori erano a rischio estinzione in Europa – continua Dorfmann – ora però le popolazioni di queste specie sono non solo sensibilmente aumentate, ma sono anche diventate un problema per l’uomo e gli animali”.
La riduzione dell’attuale status di protezione del lupo è sostenuta con forza anche dal Parlamento europeo. “Accogliamo con favore l’impegno della Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ad aggiornare i dati sulla popolazione di lupi entro fine anno e sosteniamo questo sforzo”, dichiara l’europarlamentare sudtirolese, che invoca “soluzioni pragmatiche e concrete da applicare rapidamente”.
Nel loro documento, i partiti polari alpini chiedono di abbandonare l’obiettivo di una presenza uniforme del lupo in tutta l’Unione europea. “Questo tipo di norma non ha senso. I lupi non sono insediati nello stesso modo in Europa. Ci sono squilibri evidenti tra gli stati membri dove il lupo non è presente e quelli in cui lo sviluppo di questa specie è sfuggito di mano, minacciando il tessuto agricolo tradizionale, come nelle Alpi”, lamenta l’esponente della SVP.
Secondo Dorfmann, la gestione efficiente del lupo è fondamentale per tutelare l’agricoltura di montagna. “Non c’è agricoltura di montagna senza alpeggio. Serve perciò una gestione efficace dei lupi, che permetta agli stati membri di definire i limiti massimi nei piani di gestione e adottare le misure necessarie”, spiega Dorfmann in merito al contenuto della sua risoluzione, che ora sarà sottoposta all’esame dell’assemblea politica del PPE.