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Le Donne Autonomiste PATT a Congresso

29/11/2022

Sabato scorso si è svolto il Congresso delle Donne Autonomiste PATT.
Riconfermata Patrizia Pace alla presidenza, Sara Turrini nominata Vicepresidente.
Nel bellissimo contesto di Villa Bortolazzi si è svolto sabato 26 novembre il congresso delle Donne Autonomiste PATT. Il congresso elettivo ha visto la riconferma della Presidente uscente Patrizia Pace e la nomina della giovane Sara Turrini come Vicepresidente.
Rinnovato anche il Direttivo che vede al suo interno Francesca Aprone, Arianna Bertol, Giordana Detassis, Giuliana Gilli e Melani Ilichova. Il Congresso, oltre alla partecipazione di numerose tesserate, ha visto la presenza dei vertici del Partito Autonomista, i quali hanno voluto esprimere piena fiducia alla Presidente e a tutto il Direttivo.
Nel corso dei lavori congressuali è stato fatto il resoconto delle numerose attività svolte nel corso dei tre anni appena trascorsi. Particolare attenzione per le nuove proposte che verranno messe in essere nei prossimi mesi, tra cui meritano di essere citati: il progetto Donna chiama donna e lo sviluppo di una comunicazione con modalità e linguaggi nuovi per parlare di Autonomia e politica.
“Donna chiama donna” è un progetto che intende creare le condizioni per una partecipazione attiva, motivata e convinta delle donne in politica. Un progetto importante che vuole sottolineare il fondamentale apporto che il mondo femminile può dare alla politica attraverso un maggior coinvolgimento delle donne.
Un Progetto nel progetto è stato presentato dalla Vicesegretaria Roberta Bergamo che insieme alla Presidente Pace hanno ideato Ascoltaci. “Ascoltaci – afferma Roberta Bergamo – vuole essere un’iniziativa che vedrà coinvolte numerose associazioni del territorio
trentino oltre a donne di diversa estrazione sociale, culturale e professionale”.
La comunicazione con modalità e linguaggi nuovi non può esimersi dall’utilizzo appropriato del linguaggio che rispetti il genere: dietro la parola ci sta il concetto, un mondo ed una sensibilità che devono essere valorizzate e non mortificate. Il Patt da sempre è in prima linea per portare a consapevolezza l’identità personale e territoriale ben sapendo che se ognuno di noi conosce la propria identità e quella del territorio in cui vive ed è forte di questo, allora, solo allora, può riflettere sul significato dell’Autonomia, sull’impatto che essa ha sulla vita di ognuno di noi e sul ruolo del PATT per la promozione dell’auto-buon governo come modello esportabile. Al contempo affrontare e rispettare identità e valori altrui, può dare vita ad un autentico dialogo, sostenere i bisogni di tutta una terra e di una intera comunità fatta di convivenza laboriosa, solidale e responsabile e promuoverne il bene a tutela delle specificità identitarie.
Ebbene se tutto ciò è un patrimonio del PATT, noi donne autonomiste non è rinnegando l’identità di genere che sosteniamo questo patrimonio.
Gli uomini e le donne, le loro diverse sensibilità, peculiarità, esperienze, apporti, capacità e competenze, rappresentano una ricchezza fondamentale. Vanno valorizzate le loro differenze, attitudini, passioni, interessi, sensibilità, carichi di cura e tempi, perché non solo
sono un valore aggiunto e innescano sinergie preziose, ma soprattutto l’impegno politico non può e non deve essere in alternativa, alla genitorialità, alla carriera, all’essere donna o uomo.
Questo vuol dire introdurre gli stessi criteri nella composizione della squadra e non parlare di competenza ed esperienza amministrativa e/o politica solo quando si selezionano donne da inserire nelle liste elettorali, ma vuol dire anche evitare stereotipi e barriere culturali che ancora oggi demotivano la partecipazione della donna e dei giovani alla politica attiva e nella società civile.
Il Segretario politico del Patt, nel suo intervento, ha voluto sottolineare l’importanza dei due movimenti che, da Statuto compongono il PATT, affermandone l’importanza e il valore sia propositivo, sia come formatori di futura classe dirigente. Nel suo intervento il Segretario si è concentrato anche sull’attività politica del Partito e in particolare sulla recente trasferta a Roma per incontrare il Ministro Roberto Calderoli.
“Come PATT – afferma Simone Marchiori – siamo andati a Roma con il preciso intento di portare la voce del Trentino e dimostrare che il Partito Autonomista è centrale nella difesa e tutela della nostra Autonomia.
Il Trentino ha un partito pronto a tutelarlo sia sul territorio provinciale che sul territorio nazionale. Quel partito esiste da più di settant’anni e si chiama Partito Autonomista Trentino Tirolese”.