26/04/2022
Il tema centrale del Congresso del PATT appena concluso è stato “il tempo delle scelte”. Un tema che nel confronto congressuale è stato ampiamente dibattuto decidendo all’unanimità, anzi ribadendo con coerenza i contenuti politici e programmatici da proporre e sui quali misurarsi con le altre forze politiche. E per contenuti si intendono gli obiettivi strategici da perseguire, i programmi di intervento e gli strumenti operativi che devono connotare il nostro agire politico per rafforzare l’Autonomia e con essa rispondere sempre più e sempre meglio agli alti interessi del Trentino.
Poi ci vorranno, ovviamente, le alleanze, le scelte di schieramento, ma queste sono la conseguenza di un percorso politico, non la premessa. Di qui la necessità di individuare, per queste scelte, gli interlocutori giusti e il “tempo giusto”.
Tutto questo richiede chiari e coraggiosi approfondimenti sui valori e sui contenuti a cui ci richiamiamo e rispetto ai quali siamo disponibili, anzi fortemente e lealmente interessati, ad un confronto serio e ampio con tutte le forze politiche con cui troviamo disponibilità e analogia di impostazione, a partire da quelle autonomiste, civiche e territoriali.
Se consideriamo il livello del confronto e delle tesi approvate e l’ampia, qualificata e appassionata partecipazione di popolo, le presenze qualificate e le parole rassicuranti di tutti i partiti autonomisti dell’arco alpino, con i quali intratteniamo uno strettissimo rapporto di collaborazione a partire dalla SVP, il Congresso del PATT è stato un vero e gratificante successo. È la chiara dimostrazione che la nostra gente ha ancora voglia di fare politica se comprende che questa, la politica, è realmente e concretamente interessata alla comunità, all’Autonomia, allo sviluppo del Trentino.
In politica c’è bisogno di coinvolgere di più sia i giovani che le donne ed anche questo è un risultato fondamentale che abbiamo ottenuto. Chi ha avuto modo di seguire il dibattito sui contributi elaborati dai giovani e dal nostro variegato mondo femminile, tutto trasmesso e registrato in streaming sui nostri siti per consentire un utilizzo pubblico e trasparente, si sarà reso conto dell’alto livello di qualità che ne è scaturito. Non a caso abbiamo richiamato e sottolineato con forza l’importanza di spingere ancora di più sul volano della formazione, perché non si può fare politica e impegnarsi nell’amministrazione senza prepararsi e coltivare le necessarie competenze.
Un passaggio importante è stato anche quello del riconoscimento della militanza nel partito, come alimento sano ed essenziale di una politica non delegata ma vissuta in prima persona, con dedizione, passione e fatica. Per questo abbiamo voluto premiare l’impegno dei molti, donne e uomini, che hanno messo a disposizione tanti anni della propria vita per la causa autonomista e che vogliamo continuino a dare il proprio prezioso contributo. Un partito autonomista deve essere come una famiglia: se non coltiva i rapporti umani non riesce ad essere efficace e non riesce a far sentire i propri attivisti nella loro casa, fra persone che condividono gli stessi ideali e obiettivi.
Tornando agli schieramenti, lo abbiamo detto al Congresso e lo vogliamo ripetere, non è alimentando il tifo per le ideologie che si coinvolgono seriamente e responsabilmente
le persone in politica. Di conseguenza, le scelte che abbiamo fatto e che faremo, anche riguardo le alleanze, avranno come unico riferimento i contenuti ideali e programmatici, considerando esclusivamente gli interessi della nostra gente, del nostro territorio, del futuro del Trentino e della sua Autonomia. E neppure può esserci spazio per le posizioni di comodo o per gli opportunismi di chi coltiva solamente le proprie ambizioni personali.
Il messaggio uscito dal Congresso è quindi chiaro ed è rivolto, in primis, a tutte le forze politiche che condividono con noi l’area politica moderata, autonomista e territoriale e che possono lavorare con noi su un progetto costruito su misura per la nostra terra e per la nostra autonomia, capace di valorizzare la dimensione regionale ed euroregionale.
Servono, in questo momento, grande coraggio da parte di tutti gli attori politici e sociali e la capacità di superare schemi ormai inadeguati o non in grado di raccogliere il consenso necessario per guidare responsabilmente e autorevolmente la nostra Autonomia.
Ecco perché le parole spese da Roberto Oss Emer sulle pagine di questo Giornale appaiono completamente fuori luogo. Il sindaco di Pergine, criticando le presunte divisioni interne al PATT, ha messo in luce quelle interne al movimento che ha contribuito a fondare.
Gli autonomisti all’ultimo congresso hanno fatto uno sforzo non indifferente per mettersi in gioco, per dimostrare unità d’intenti e provare a delineare una visione originale di Trentino da costruire insieme ai possibili alleati. L’abbiamo fatto senza permetterci di giudicare quanto accade in casa d’altri, ma con la forza dataci dalla presenza in massa della base autonomista.
Certo, il percorso da fare è ancora lungo, ma se qualcuno pensa di ricavare posizioni di comodo utilizzando l’artiglieria pesante con infruttuose fughe in avanti, se ne assumerà la responsabilità e farà i conti con un elettorato che se nel caso del PATT ha dimostrato una certa fedeltà, nel caso di altri non è ancora ben chiaro quanto possa essere consistente o meno. Nonostante i proclami.
Questo è il tempo di spendersi con generosità, non di fare i primi della classe. Il PATT sente di doverlo ai Trentini, anche come risposta al contesto drammatico e di terribile incertezza che sta preoccupando tutti.
Trento, 25 aprile 2022
Il Segretario politico Il Presidente
Simone Marchiori Franco Panizza