15/02/2022
Dopo il delicato incontro della PAT con la popolazione sul tema della viabilità in Valsugana, la sezione chiede maggiori garanzie sulla fattibilità del progetto di miglioramento stradale o in alternativa di pensare a nuove prospettive di sviluppo territoriale
Tre ipotesi di progetto per la riorganizzazione e il raddoppio della SS 47 della Valsugana presentate dalla PAT, nel tratto tra Castelnuovo e Grigno. Il documento preliminare di progettazione è stato illustrato dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti – accompagnato dal dirigente generale del Dipartimento infrastrutture, Luciano Martorano nell’ambito della serata informativa che ha dato il via alla nuova concertazione pubblica sull’ipotesi di progetto. “Le tre ipotesi elaborate e sottoposte all’attenzione delle Amministrazioni locali, sono frutto delle riflessioni compiute da questo territorio nel corso degli anni” ha osservato il presidente Fugatti, evidenziando come il processo di concertazione porterà le comunità locali stesse ad indicare una delle tre possibilità, su cui è entrato nel dettaglio il commissario che sta seguendo l’opera, ingegner Stefano Torresani. Sul tavolo, la “variante a 4 corsie” che prevede un sottopasso/sovrappasso alla SS 47 (proposta preliminare dai territori, che è stata sviluppata sotto il profilo tecnico), una versione ottimizzata della cosiddetta “2+2 corsie” con o senza viadotto (già approvata dalla Giunta provinciale nel 2020 e successivamente rivista su richiesta dei Comuni spinti dalle perplessità del territorio) e una soluzione in affiancamento alla ferrovia della Valsugana, che prevede la realizzazione di un corridoio infrastrutturale composto dall’attuale SS47, dalla ferrovia e dalla nuova statale. Sotto la lente, punti di forza e di debolezza di ogni singola soluzione, guardando ad aspetti quali ambiente e paesaggio, mobilità e traffico, tempi e impatto economico e sociale e fattibilità tecnica e finanziaria.
Alla serata organizzata alla Pat c’è stata una buona partecipazione pubblica supportata da alcune figure del panorama politico provinciale e locale a partire dai nostri consiglieri provinciali Michele Dallapiccola, Paola Demagri passando dal Coordinatore di Valle Floriani Michel e dal direttivo della sezione PATT Bassa Valsugana e Tesino al completo, considerando il tema particolarmente importante era inevitabile esser presenti e vigili.
Probabilmente la scelta di impostare il confronto su presupposti eccessivamente tecnici anziché politici ha pesato sulla qualità finale della serata. Il dibattito che ne è seguito non è stato infatti molto partecipato, nonostante ci siano state molte persone. “Abbiamo preso un impegno con gli abitanti della zona”, questa in sintesi sembra essere il significato del discorso del Presidente della Giunta Provinciale. Quasi una sorta di impegno legato a promesse del passato
A nostro avviso, come sezione PATT Bassa Valsugana e Tesino, la Valsugana si merita attenzione. Tanta, molta di più di quanto non stia ricevendo e non solo da oggi. Questo significa che alla Valle la Provincia qualche finanziamento importante lo deve, in virtù di qualche credito maturato negli ultimi anni.
Tema molto sentito dal coordinatore di Valle – Floriani Michel – che si esprime al riguardo: “Siamo consapevoli che non potremo dir di no ad ogni proposta che viene avanzata, siamo consapevoli che 60 milioni di investimento non sono certo da buttare, ma siamo sicuri di aver analizzato bene tutte le ipotesi di fronte ad un progetto così? Mi spiego meglio, personalmente credo la soluzione ottimale siano le 4 corsie e soprattutto credo che la PAT dovrebbe ricordarsi dei crediti nei confronti della Valle, in particolare con l’operazione “Variante del Tesino” mai andata a buon fine ma con soldi promessi, quindi, pensare di investire una somma maggiore al fine di sistemare al meglio il tratto stradale in questione, sarebbe auspicabile.
Se si tratta semplicemente di accontentare qualche promessa elettorale e poi per i prossimi anni continuare a metter mano poco alla volta al tratto di statale interessato dalle ipotesi di progetto deturpando il territorio e sottraendo molto terreno agricolo al territorio (già ridotto al minimo), allora preferisco pensare si possa ragionare ad una nuova destinazione per quei 60 milioni come ad esempio un nuovo patto territoriale o un nuovo piano di sviluppo economico con ricadute dirette. Immaginiamo solo a quante realtà locali, quante nuove attività a sviluppo del lavoro e della zona potrebbero aiutare quei soldi? Si investa sul lavoro, si aiutino i giovani, si facciano crescere le eccellenze imprenditoriali locali! Perché queste frasi non possono essere solo frasi da campagna elettorale, poi ci vogliono anche le risorse!
Chiudo con un’ultima riflessione sulla Valdastico che ritengo necessaria. Ma a servizio della Valsugana.
Infatti con l’ipotesi di connessione a Rovereto sud proposta dall’attuale giunta provinciale, tutti i veicoli pesanti diretti al Brennero continuerebbero a salire per la SS47. Oltre ad essere la via più breve, eviterebbe loro il pedaggio di un tratto di A22 quindi tutto il nord est continuerebbe a transitare qui. Fatto che invece non accadrebbe se si portasse avanti il progetto di bretella come pensata fino a pochi anni fa dalla precedente giunta: Superstrada gratuita da Piovene Rocchette con lo sbocco a Trento sud!”
Sicuramente la sezione Patt Bassa Valsugana e Tesino, continuerà con impegno e competenza a vigilare sui progetti che riguardano il nostro territorio, non dimenticando mai che AUTONOMIA è ben più di uno slogan e che l’essere autonomi è un privilegio da non sottovalutare e scialacquare!