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Paola Demagri (PATT): intervento della giunta per favorire il rispetto della sentenza corrispondere l’RPD anche agli insegnanti delle “supplenze brevi”

05/02/2021

Depositata dal gruppo Consiliare PATT una mozione a prima firma della consigliera Paola Demagri dal titolo:

INTERVENTO DELLA GIUNTA PER FAVORIRE IL RISPETTO DELLA SENTENZA CORRISPONDERE L’RPD ANCHE AGLI INSEGNANTI DELLE “SUPPLENZE BREVI”

La retribuzione del personale docente delle scuole è stabilita da parametri validi a livello nazionale e si distingue in diverse componenti. La componente principale è la paga base (o minimo tabellare) che rappresenta la voce principale della retribuzione e si tratta del minimo dovuto dal lavoratore in relazione alla sua qualifica professionale e all’orario di lavoro. Un’altra componente è la retribuzione professionale docenti (RPD) spettante per i soli docenti di ruolo e per i docenti con incarico annuale (30 giugno o 31 agosto). A queste vanno eventualmente aggiunti dei compensi per lo svolgimento di funzioni strumentali o per lo svolgimento di ore o attività aggiuntive.

Il contratto collettivo nazionale è stato rinnovato a seguito dell’intesa tra il Governo e i Sindacati del 30 novembre 2016 come primo provvedimento legato alla Legge 13 del luglio 2015, n. 107 (Buona Scuola). All’interno di questo CCNL non è previsto che l’indennità aggiuntiva RPD sia corrisposta anche alle cosiddette “supplenze brevi”, cioè a coloro che hanno un incarico inferiore ad un anno.

La Corte di Cassazione già dal 2018 ha dichiarato illegittima e discriminatoria l’esclusione dei docenti impiegati per “supplenze brevi” dal compenso per l’RPD, in virtù del principio di parità di trattamento sancito dall’accordo quadro europeo sul contratto a tempo determinato, che vieta ogni discriminazione tra personale “fisso” e personale precario.

Si tratta quindi di un vulnus legislativo che va sanato, parificando lo stipendio dei docenti a tempo indeterminato o che svolgano supplenze di durata superiore ad un anno con quello dei docenti che svolgono supplenze brevi, prevedendo anche per loro l’RPD.

Tutto ciò premesso,

IL CONSIGLIO DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

impegna la Giunta provinciale

  1. ad attivarsi presso il Governo nazionale e le parti sociali per far applicare i termini previsti dall’ordinanza 215 del 27 luglio 2018 della Suprema Corte, al fine di corrispondere l’R.P.D. anche ai docenti che svolgono supplenze brevi.

 

Trento, 2 febbraio 2021

 

Cons. Paola Demagri

 

Cons. Ugo Rossi

 

Cons. Michele Dallapiccola

 

Cons. Lorenzo Ossanna