17/12/2020
Anche ieri Fugatti ha avuto dichiarazioni di segno opposto, degne di un libro di Stevenson. Come autonomisti non possiamo tacere di fronte a questo spettacolo deprimente.
Come un novello dottor Jekyll e mister Hyde, il Governatore Fugatti continua con il suo atteggiamento ondivago nella gestione dell’emergenza COVID: dopo aver dichiarato in Consiglio provinciale che sarà la storia a giudicarlo (sul caso dei conteggi “al ribasso” dei positivi), ieri il presidente ha informato l’Aula e gli organi di stampa di aver condiviso con il Governo la necessità di un lockdown nazionale per le festività natalizie e, data la situazione preoccupante in Trentino, di non essere contrario anche a un’anticipazione delle restrizioni a partire dall’attuale weekend.
Non si era ancora asciugato l’inchiostro degli articoli dei giornalisti che un nuovo comunicato, questa volta firmato assieme a Salvini e ai governatori leghisti, criticava la possibilità di un lockdown e, soprattutto, l’anticipazione delle misure.
Di fronte a questo dietrofront imbarazzante, anche se in piena linea con altre affermazioni e decisioni avvenute durante questa pandemia, c’è qualcuno che afferma che, come autonomisti, dovremmo evitare le polemiche. Da Segretario politico sono costretto, tuttavia, a rispondere a questa tesi evidenziando come non si possa, con la scusa della pandemia, coprire le mancanze e i limiti di un Governo provinciale che sta mettendo in discussione l’intero impianto del nostro sistema di autogoverno. Qui non si tratta di chiedere al Presidente Fugatti di essere perfetto: nessuno sarebbe stato pronto a un fenomeno di scala mondiale. Ma pretendiamo dal Presidente Fugatti serietà, per rispetto nei confronti di coloro che il COVID lo stanno combattendo e dei troppi che la battaglia l’hanno persa e per rispetto verso tutti quei dipendenti e operatori economici in difficoltà.
Proprio lui ha dichiarato che la politica tornerà dopo la pandemia ma, aggiungiamo noi, la serietà e la coerenza non dovrebbero mai mancare.
L’Autonomia trentina ha bisogno di essere all’avanguardia, non di seguire a ruota gli altri, men che meno di affidarsi a quei discutibili leader politici noti per l’incoerenza delle loro posizioni.
Come PATT abbiamo più volte fatto proposte costruttive, questo perché intendiamo la politica come servizio al di là delle ideologie. Ciò però non può far venir meno il ruolo che gli elettori ci hanno dato nel 2018 come forza di opposizione. Se qualcuno vuole avallare questo modo di governare lo dica chiaramente e se ne assuma la responsabilità verso il suo partito.
Il momento è drammatico e sarebbe ora che chi governa in Trentino se ne rendesse conto e agisse di conseguenza, con serietà e senza inutili passerelle (come quella andata in scena in diretta streaming con i dipendenti dell’APSS).
Se non si è in grado di garantire questo livello minimo, forse è il caso di prendere atto della propria inadeguatezza.