24/11/2020
Depositata dal gruppo consiliare PATT, a prima firma del cons. Ugo Rossi, l’interrogazione dal titolo: Destinazione dell’immobile di Via Manzoni a uffici della Provincia anziché alle attività dell’Associazione provinciale per i Minori. Di seguito il testo:
Con un comunicato rivolto alla Comunità trentina, il Consiglio direttivo dell’Associazione Provinciale per i Minori Onlus (in sigla: APPM) ha denunciato un fatto che – se confermato – sarebbe molto grave perchè perpetrato ai danni di una riconosciuta ed apprezzata realtà del nostro territorio.
Si apprende da fonti di stampa che da circa 13 anni APPM sta lavorando ad uno specifico progetto a favore dei giovani della città di Trento, perché possano avere un luogo ove l’ascolto e la lettura dei loro bisogni possa generare azioni e realizzazioni in grado di interpretare al meglio le diverse istanze educative. Uno spazio idoneo a sostenere il bisogno di costruire la loro identità e soggettività, attraverso il recupero di momenti di socialità, di laboratori musicali, teatrali, artigianali, il supporto alle attività scolastiche contro l’abbandono e la dispersione scolastica.
Inizialmente la Fondazione San Martino aveva assegnato a APPM l’edificio storico di via Manzoni, che si trovava tuttavia in condizioni tali da dover richiedere un intervento di ristrutturazione importante. Per tali ragioni l’immobile fu venduto dall’Ente San Martino alla Provincia, mantenendo il vincolo della destinazione d’uso, ovvero che la struttura fosse riservata ad attività a favore dei giovani e dei ragazzi. La Provincia, quindi, lo riservava esplicitamente ed esclusivamente ad APPM e alle sue finalità. Dopo diversi anni i lavori sull’edificio sono finiti e l’immobile risulta disabitato da 5 mesi.
La Patrimonio Spa, cui la Provincia ha ceduto l’immobile, ha comunicato a APPM che è volontà della Giunta provinciale utilizzare la sede di via Manzoni, progettata con l’APPM per i ragazzi, per accogliere uffici provinciali. Questa decisione priva l’APPM di una struttura funzionale e attesa da oltre un decennio e sulla quale si erano già costruite progettualità e accordi importanti.
Il Consiglio direttivo ha criticato questa scelta politica, definendola “non condivisibile, anzitutto perché non rispetta il vincolo di destinazione del bene ma ancora di più perché sottrae alla Comunità giovanile trentina uno spazio da molti ritenuto indispensabile”. L’associazione è scettica sulla possibilità di riconvertire in uffici una struttura progettata secondo particolari necessità.
Alla luce di quanto sopra esposto,
si interroga il Presidente della Provincia per sapere:
– se quanto esposto in premessa corrisponde al vero;
– in caso di risposta affermativa quale iniziativa la Provincia intenda porre in essere per tornare sui propri passi.
A norma di regolamento si chiede risposta scritta.
Trento, 23 novembre 2020
Ugo Rossi, Paola Demagri, Michele Dallapiccola