28/10/2020
Depositata dalConsigliere Autonomista Lorenzo Ossanna un’interrogazione dal titolo:
Il riscontro della positività dei test rapidi diventi effettivo inizio della quarantena
Sale in maniera preoccupante il numero di contagi anche nella nostra Provincia. È bene ricordare che l’alto numero dei positivi corrisponde ad un alto numero di test molecolari (tampone normale) o test antigenici (test rapidi), effettuati giornalmente dall’Azienda Sanitaria. Nonostante, l’oggettivo aumento dei contagi da covid19 il Trentino mantiene comunque l’indice RT tra i più bassi a livello nazionale.
È da oggi la notizia che il Trentino farà da apripista a livello nazionale per l’effettuazione dei test antigenici, nelle farmacie; da Roma è arrivato il via libera del ministro Speranza alla sperimentazione. È bene ricordare che l’attendibilità dei test antigenici sulle persone sintomatiche, che hanno dei sintomi (febbre, tosse, mal di gola ecc.) hanno un attendibilità di riscontro del virus molto alta, si parla del 90%. Il test antigenico tuttavia, a differenza del test molecolare, non ricerca il genoma virale ma la presenza di proteine di superficie del virus, chiamate anche antigeni. Purtroppo questo tipo di test non è applicabile alle persone asintomatiche in quanto risulterebbe poco attendibile.
Il test antigenico diventa così un’arma efficace nella lotta al contagio perché, nei casi di pazienti sintomatici, consente di individuare rapidamente se una persona è positiva e, dunque, se questa vada messa in quarantena. Il risultato di questi test antigenici arriva nel giro di 15 minuti.
Ad oggi secondo le disposizioni del Ministero della Salute il paziente in caso di positività da test antigenico (test rapido) per essere posto in quarantena deve risultare positivo al test molecolare (tampone tradizionale), disposto dall’Azienda sanitaria. Purtroppo per l’esecuzione del test molecolare, a seconda delle circostanze, possono passare anche diversi giorni.
Pertanto, nonostante la rapidità del test antigenico, ad oggi, rimangono comunque dei tempi morti dovuti all’attesa del paziente risultato positivo al test antigenico della conferma attraverso il test molecolare. Questo, oltre ad essere un rallentamento della procedura per l’applicazione della quarantena mette sotto stress da una parte il sistema sanitario e dall’altra il paziente con la sua rete di contatti famigliari e non, compreso il mondo del lavoro e della scuola.
Tutto ciò premesso, per evitare rallentamenti nelle procedure sanitarie e velocizzare le quarantene, è importante far partire i 10 giorni di quarantena dal momento in cui il paziente risulti positivo anche ai test antigenici. Successivamente, alla fine dei 10 giorni il paziente, come di procedura verrebbe sottoposto al test molecolare e se questo risultasse negativo potrebbe tornare alla normalità. Questa procedura permetterebbe di recuperare tempo e ridurre l’effettuazione di tamponi con l’effettivo risparmio dei relativi costi.
s’interroga il Presidente della Giunta provinciale e l’Assessore competente per chiedere:
A norma di Regolamento, si richiede risposta scritta.
Trento, 23 ottobre 2020
cons. Lorenzo Ossanna