25/09/2020
Finora, questo governo provinciale non ha dato dimostrazione di particolare prontezza di riflessi e di efficacia nelle risposte ai problemi che via via si presentano.
Potrei citare la risposta al problema della drosophila suzukii nella piccola frutticoltura, quella ai grandi carnivori nella zootecnia, la gestione dell’organizzazione scolastica sotto Covid. Peggio ancora sono andate questioni più complicate quali quelle finanziarie relative all’assunzione di debito. Un conseguente stanziamento di fondi per opere pubbliche sarebbe stata una veloce risposta alle necessità delle imprese, specie locali.
È per questo motivo che, preoccupati, abbiamo voluto interrogare e stimolare la Giunta Provinciale.
I dati provvisori, relativi all’andamento dell’estate turistica del Trentino, recentemente diffusi, indicano modesti margini di ottimismo. Non sono tuttavia condivisi dalle associazioni di categoria che esprimono invece grande preoccupazione. Sia per come è trascorsa l’estate ma soprattutto perchè anche sulla nostra provincia incombe tenebrosa la paura di una seconda ondata di virosi da Covid.
Fortunatamente sia dal punto di vista sanitario che dal punto di vista organizzativo, la società e la medicina sono più preparate. Sono cambiate le terapie e si è potuta constatare la grande efficacia del trinomio: disinfettante, mascherine e distanziamento.
La soluzione definitiva tuttavia avverrà non prima della distribuzione di un efficace presidio vaccinale. Dovrà essere somministrato ad un’adeguata fascia di popolazione e questa dovrà sviluppare una sufficientemente ampia immunità di gregge.
Tutto lascia supporre dunque che ciò accadrà non prima di qualche mese lasciando la stagione invernale in preda all’incertezza e al Covid.
È in questo preoccupante quadro che si incastra l’industria turistica invernale.
Se da un lato, infatti, la frequentazione della montagna estiva utilizza gli impianti di risalita in misura non imponente, questo invece accade pesantemente durante l’inverno.
L’utilizzo delle funi d’acciaio è infatti elemento imprescindibile e le code agli impianti stessi sono davvero difficili da gestire.
Nondimeno la nostra clientela nord europea osserverà le notizie relative all’andamento del virus per decidere se raggiungerci o meno.
Da considerare inoltre che la settimana bianca per la clientela italiana non è così importante ed irrinunciabile come lo sono invece le vacanze estive.
Anche le associazioni di consumatori ci hanno messo del proprio e ha fatto specie la notizia di questi giorni, relativa alla richiesta danni che queste hanno effettuato attraverso una class action proprio nei confronti delle società proprietarie degli impianti di risalita nella località austriaca di Ischgl.
Questi sopra, in breve sintesi, gli elementi che preoccupano maggiormente gli operatori turistici del nostro inverno. Per il settore, la stagione è praticamente in procinto di iniziare. Dal punto di vista della comunicazione e dell’approccio sarebbe importante capire velocemente quali siano gli indirizzi provinciali per gestire al meglio la stagione in turistica invernale soprattutto per quanto riguarda l’utilizzo degli impianti e delle relative code per l’accesso agli stessi.
Tutto ciò premesso si interroga la giunta per sapere