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Paola Demagri (PATT): la carenza di medici durante l’emergenza covid-19 diventi soluzione per sopperire alla mancanza di personale

14/05/2020

E’ stata depositata una mozione da parte dei Consiglieri Paola Demagri, Ugo Rossi e Michele Dallapiccola (PATT) per chiedere alla Giunta provinciale di trovare nuove soluzioni per sopperire alla carenza di medici in Trentino. L’impegno che in caso di approvazione del documento si prenderà la Giunta nei confronti del Consiglio provinciale è quello di redigere un piano di sviluppo della Sanità trentina e a stanziare le risorse necessarie ad implementare il numero dei medici e, soprattutto, ad aumentare i posti per le borse di studio trentine di specialità.

“La carenza di medici è un problema di cui si è molto parlato anche in Consiglio provinciale – affermano Demagri, Rossi e Dallapiccola – e in questo periodo in cui si è dovuta gestire l’emergenza scoppiata a seguito del diffondersi del coronavirus COVID19 il sistema sanitario trentino ha dovuto mettere in campo tutte le proprie risorse.”
In questi mesi per fronteggiare l’emergenza si è chiesto infatti di prendere servizio a medici laureati ma senza esame di stato e a medici da poco andati in pensione. Questo è stato un buon sistema per aumentare il numero delle unità impegnate a fronteggiare l’emergenza, ma non può certo essere considerato la soluzione ad un problema più strutturale del sistema sanitario.

“Abbiamo visto il Presidente Fugatti fare proposte come quella di creare un corso di laurea in Medicina presso l’Università di Trento e il Consiglio ha approvato una modifica alla legge per agevolare la formazione di medici specialisti e di personale infermieristico, tutto al fine di risolvere in futuro il problema della carenza di medici specialisti in Trentino.

Ma questo non è sufficiente – concludono i Consiglieri del PATT – occorre agire tempestivamente, e servono ulteriori misure per rendere l’Azienda Sanitaria attrattiva per i giovani medici e non possiamo quindi fermarci a quanto già approvato, ad iniziare dallo stanziare nuove risorse per le borse di studio.”