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Michele Dallapiccola (PATT): progetto acqua Val di Non e finanziamento impianto irriguo CMF Lagorai. Quale lo stato dell’arte?

08/10/2019

Queste due importanti iniziative sono state oggetto di Protocolli di accordo tra Provincia e soggetti collettivi pubblici e privati coinvolti nella locale gestione e valorizzazione della risorsa idrica a scopo agricolo.

In tal senso, nella precedente legislatura, la Giunta ha compiuto importanti passaggi formali poiché per arrivare alla loro stesura è stata necessaria una fase amministrativa, propedeutica alla progettualità, ed al suo finanziamento molto complessa ed articolata. La fiducia in questo sistema è certificata dai numeri.

Per il CMF Lagorai si è arrivati a formalizzare ad un protocollo di utilizzo delle acque che ha coinvolto anche HDE, mentre per quanto riguarda la Val di Non è stato completato il passaggio formale più importante, quello della realizzazione di un grande consorzio irriguo di secondo livello di Valle, unico soggetto con il quale finalmente dialogare e al quale consegnare la responsabilità di accordi e risorse. Fatti che si sono concretizzati anche in uno specifico stanziamento di bilancio.

Dei 6 milioni di Euro pubblici accantonati dalla precedente Giunta e dello stato di avanzamento del progetto nulla è stato più fatto trapelare.

In un mercato difficile, mantenere la qualità attraverso la pezzatura della frutta e disporre di una risorsa idrica sostenibile per pensare anche a forme importanti di diversificazione colturale, è possibile solo attraverso questo tipo di progettualità e le imprese del territorio hanno il diritto di ricevere pubblica informazione.

Promuovere idee di sviluppo apertamente ed in armonia con la propria comunità è uno tra i principali compiti di un’amministrazione provinciale trasparente.

Per i motivi sopra presentati, è molto importante capire limiti e dimensioni di questi due importanti progetti poiché dal punto di vista irriguo, nonostante il notevole impegno di questi anni, ci sono ancora molte lacune da saturare anche in altre zone del Trentino. Si pensi a mero titolo di esempio al basso Chiese dove si ipotizzano ampliamenti degli stabilimenti di lavorazione e trasformazione del prodotto, quando dagli agricoltori della zona arriva forte e chiaro anche l’allarme relativo alla scarsità d’acqua per le colture che già attualmente conferiscono al locale consorzio.

Fondamentale risulta dunque offrire al consorzio locale certezza di intervento per permettere una corretta pianificazione consecutio temporum delle opere da approntare. E’ infatti impensabile ipotizzare un ampliamento degli stabilimenti di lavorazione se anche dal punto di vista colturale non si siano opportunamente adeguate le infrastrutture agro-colturali necessarie.

 Tutto ciò premesso, sarebbe importante che la Giunta Provinciale rispondesse alle seguenti domande:

1. quali siano le intenzioni in relazione a questi due grandi progetti irrigui?

2. Si chiede in particolare quali siano le intenzioni di finanziamento degli step realizzativi del progetto acqua in Val di Non e per quando sia previsto il ri-finanziamento finalizzato all’apertura di un prossimo bando della misura PSR 433 irrigazione?