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Patrizia Pace (PATT): le nostre scelte per l’Autonomia: garanzie e non parole vuote

19/09/2019

Il movimento femminile ha seguito con crescente preoccupazione gli accadimenti seguiti alla decisione della deputata Emanuela Rossini di votare la fiducia al Governo Conte, in disaccordo con quanto concordato, espressione di volontà sia del PATT – attraverso la decisione sia della dirigenza che della volontà della militanza (espresse più volte sia durante i consigli di partito che negli incontri territoriali) – che della SVP con la quale assieme avevamo optato per una scelta di astensione, in un’ ottica dialogante. Una scelta dovuta a motivazioni concrete: l’autonomismo necessita di garanzie solide, non di cambiali in bianco. Chi difende gli interessi dell’autonomia a Roma non può, per quanto in buona fede, consegnare la fiducia ad un Governo espressione di forze politiche che non sembrano avere particolarmente a cuore il tema dell’autonomia, quantomeno né più né meno del precedente assetto. Quindi era naturale e doveroso astenersi dal porsi a fianco del nuovo esecutivo tout court, ma attendere, valutando atto politico per atto politico, di eventualmente sostenerlo secondo una logica il più costruttiva possibile al fine di difendere e consolidare ulteriormente la nostra specialità.

A seguito di questa divergenza, l’onorevole Rossini ha deciso di lasciare il PATT e di conseguenza anche il Movimento Femminile dello stesso, il quale l’aveva accolta, sostenuta e incoraggiata ad essere parte attiva dei suoi processi partecipativi e ci dispiace profondamente che lei in questi ultimi e delicati giorni non abbia voluto avere un confronto nemmeno con noi.

La notizia quindi ci rammarica doppiamente; nel periodo storico in cui il Movimento Femminile sta lavorando in maniera forte per sostenere, formare e inserire le donne nei ruoli politici apicali sia del partito (oltre ad una onorevole donna, per la prima volta anche la vicesegreteria del partito è donna) che nelle amministrazioni, questa defezione porta con sé anche la perdita di un’espressione importante della politica declinata al femminile.

Tuttavia, come donne e come militanti sentiamo il dovere di impegnarci per la causa autonomista che abbiamo scelto come nostra, proprio come la Marchetto e come lei secondo uno schema di valori, azioni e atti politici che tengano sempre conto, prima di tutto e prima di ogni altra valutazione, dell’interesse dell’Autonomia del nostro Trentino!

E tutto ciò passa anche attraverso il rispetto delle decisioni del partito, espressione della volontà di tutti coloro che ogni giorno si impegnano nel locale a lavorare con abnegazione impegno e gratuità alla causa.

Riteniamo che la decisione di disattendere l’indirizzo di astensione al voto sia stato un grave errore, rispetto al quale certamente andava anteposto il rispetto della volontà degli autonomisti trentini e sudtirolesi ad ogni altra logica, seppur, come affermato dal nostro segretario Simone Marchiori, “Nei confronti del Governo abbiamo deciso di esprimere una astensione benevola in attesa di capire cosa volesse fare per le autonomie e in particolare per il Trentino-Alto Adige”.

Auspichiamo che quanto accaduto si traduca in una riflessione interna costruttiva e foriera della rinnovata intenzione di procedere sempre con unità, trasparenza, e sintonia con lo statuto e l’azione politica del partito.

Auguriamo alla Onorevole Rossini buon lavoro, e raccomandiamo di avere sempre ben fermo avanti a tutto il proposito di tutelare gli interessi della specificità trentina, perché il suo mandato è espressione e volontà diretta proprio degli autonomisti e delle autonomiste innanzitutto.

Patrizia Pace – Coordinatrice Movimento Femminile