21/08/2019
È giunta a conclusione, oggi, l’esperienza del governo giallo-verde presieduto da Conte. Negli ultimi giorni abbiamo assistito alla contrapposizione fra diverse tifoserie, fra chi vuole il voto e chi governi tecnici/di scopo/di larghe intese.
Il sipario su questo governo, tuttavia è calato dopo un discorso, quello di Giuseppe Conte, che ha avuto il coraggio di mettere in luce alcuni elementi fondamentali e imprescindibili per la politica di un paese democratico e moderno. In particolare Conte, per il cui governo gli autonomisti non hanno mai nutrito particolare feeling, ha incentrato il suo intervento sul rispetto delle istituzioni, che dovrebbe essere prioritario per chiunque eserciti delle funzioni pubbliche.
Indipendentemente da quelle che possono essere le diverse sensibilità politiche esiste, o perlomeno dovrebbe esistere, un’etica a cui ogni uomo chiamato ad esercitare cariche pubbliche dovrebbe tendere.
Si deve, in questo momento, avere il coraggio di contrapporre alle varie ambizioni personali il bene comune. La politica deve tornare ad essere protagonista del nostro futuro!
La politica, non quella proclamata nelle piazze, ma quella delle istituzioni, è l’unica via che possa ridare un futuro a questo Paese. E bene ha fatto Conte, anche se un po’ tardivamente, a puntare il dito contro chi sta calpestando ogni minima regola politica: non la Lega, ma il ministro dell’Interno Salvini.
Come autonomisti auspichiamo che il Presidente della Repubblica Mattarella, da cui dipende il destino della legislatura, possa prendere, con l’autonomia di giudizio e l’autorevolezza che lo contraddistinguono, la decisione migliore affinché l’Italia (e quindi anche la nostra Autonomia) possa affrontare le delicate sfide che la attendono in autunno, come il DEF e il rischio di aumento dell’IVA. Ne va del futuro del Paese e delle prossime generazioni.
Simone Marchiori, Segretario Politico PATT