29/07/2019
E’ buffo vedere come un partito, un tempo fiero difensore delle sue origini veneto – lombarde, ora invece grande sostenitore della supremazia nazionale, tenti in maniera goffa di appropriarsi delle radici identitarie della nostra storia.
Come PATT, infatti, abbiamo dovuto combattere per anni, in solitaria, affinché venisse riconosciuta la peculiarità e l’importanza dell’identità Trentino-Tirolese di uno dei tratti più genuini della nostra Autonomia: mentre qualcuno si dedicava a creare riti e simbologie per giustificare una fantomatica matrice culturale della Padania, noi incoraggiavamo e sostenevamo il recupero di quei tratti di storia locale che per anni sono stati insabbiati proprio da quegli ideali nazionalisti che tanto vanno di moda in questi tempi.
Ecco purché se da una parte, come più volte dimostrato anche negli ultimi anni, siamo favorevoli affinché le nostre comunità riconoscano uno spazio importante a figure come quella di Andreas Hofer, dall’altra non vogliamo strumentalizzazioni.
La titolazione di luoghi pubblici a Hofer deve avvenire, come successo pochi mesi fa a Trento, a fronte di una ricerca storica accurata. Questo perché il PATT non vuole che il giusto riconoscimento ad un personaggio che tanto è legato alla storia trentina rappresenti solamente un motivo di immagine e propaganda. Deve essere semmai un momento per poter arrivare ad una maggiore comprensione della nostra storia e della nostra identità.
A Trento, per esempio, il PATT avrebbe potuto accettare di dedicare a Hofer un anonimo parco in collina, dove non sarebbe probabilmente nata alcuna polemica, ma che, essendo slegato da una contestualizzazione storica, non sarebbe servito a far passare nella città un momento di confronto con le nostre radici.
Stesso motivo che ha portato il PATT di Lavis, assieme alla maggioranza con cui amministra il comune, a bocciare la proposta della Lega che altro non era che un tentativo di strumentalizzazione. Il percorso giusto è quello proposto dal sindaco Brugnara di portare la questione in commissione toponomastica. Del resto, vi sono già dei posti da dedicare a Hofer veramente legati alla storia di quel periodo, ben riconoscibili dai lavisani, come ha giustamente evidenziato il capogruppo delle Stelle Alpine, Marco Perli.
Ecco perché il PATT non accetta lezioni da un partito di matrice nazionalista e centralista come la Lega. Per anni hanno usato, e poi dimenticato, personaggi storici come Alberto da Giussano, leggendario promotore della Lega Lombarda. Pensino piuttosto a lavorare seriamente per sistemare le tante problematiche in corso nel nostro Trentino.
La storia e l’identità trentino – tirolesi non meritano di finire nell’agone politico per mano di chi non ha alcuna cognizione di causa in merito.
Simone Marchiori, Segretario Politico PATT