05/04/2019
Il Ministero dell’Ambiente italiano ha presentato un nuovo “Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia”. Le uccisioni controllate, ancora programmate nel piano 2017, sono state eliminate.”La convivenza tra esseri umani, animali da allevamento e lupi deve essere possibile anche senza uccidere”, ha dichiarato il ministro dell’Ambiente Sergio Costa.
L’europarlamentare sudtirolese Herbert Dorfmann si oppone in maniera veemente a questa visione: “Il ministro dell’Ambiente non ha alcuna comprensione né delle istanze che vengono dalle zone rurali né di quelle che vengono dai contadini, che gestiscono i pascoli e possiedono bestiame”. L’impegno suo (di Dorfmann) e dei colleghi in Parlamento europeo per ottenere maggiore flessibilità nella gestione del lupo verrebbe vanificato dall’iniziativa del ministro. Per questo, Dorfmann annuncia una forte protesta a Roma.Il nuovo progetto di piano prevede ventidue misure volte a migliorare la coesistenza tra lupi e animali da allevamento, a monitorare i branchi e a informare la popolazione. Non viene prevista la possibilità di prelevare i soggetti pericolosi. “Non ha senso”, lamenta Dorfmann. Il Ministero dell’Ambiente italiano è privo di alcun contatto con la realtà. Ci sono circa tremila lupi in Italia. “Questa enorme popolazione avrebbe dovuto essere ridimensionata già molto tempo fa”, continua Dorfmann.Ma il documento presentato due anni fa con la possibilità di una rimozione mirata dei lupi è stato pesantemente criticato da ambientalisti e cittadini e ciò ha portato al congelamento di tale misura.”Sergio Costa si è piegato di fronte alle pressioni di persone prive di contatto con la realtà”, lamenta Dorfmann. Non è possibile che i lupi sbranino indisturbati gli animali da allevamento e lo Stato resti a guardare impotente. “Il passo falso del ministro dell’Ambiente italiano dimostra ancora una volta quanto poca comprensione e vicinanza alle persone abbiano questo governo e il Movimento Cinque Stelle”, denuncia Dorfmann.”Abbiamo lavorato intensamente a Bruxelles, richiedendo maggiore flessibilità nella gestione del lupo”, afferma l’eurodeputato. Solo pochi mesi fa, è stato chiesto alla Commissione europea di sviluppare una procedura di valutazione per modificare lo status di protezione di alcune specie in alcune regioni, una volta raggiunto lo stato di conservazione desiderato.
In Parlamento si è chiesto che vengano coinvolti gli attori locali e regionali, per sviluppare misure concrete, in grado di risolvere i problemi di convivenza tenendo conto della specificità della situazione nei diversi territori. “Con questi piani nazionali si gettano all’aria i risultati degli sforzi europei – afferma Dorfmann – Gli agricoltori e i pastori che si prendono cura del loro bestiame nei pascoli alpini non vengono presi sul serio. La responsabilità è un’altra cosa”.Un’imminente protesta a Roma è cosa certa.