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PATT: comparto Santa Chiara. Dal Governo una scelta incomprensibile

09/08/2018

Un incomprensibile atto contro la città di Trento del Governo Lega – Ms5 quello di congelare il finanziamento  per la riqualificazione del comparto Santa Chiara (ex mensa universitaria, ex facoltà di lettere, ex casa di riposo ecc.).

Il governo precedente aveva stanziato dei fondi per riqualificare e cambiare il volto delle periferie delle città italiane. Il tutto doveva andare a premiare le amministrazioni che andavano a realizzare progetti virtuosi. Fondi a cui il Comune di Trento aveva avuto accesso per la riqualificazione dell’area Santa Chiara.

“Non erano stati spesi ancora i soldi” così ha giustificato la scelta il Viceministro della Lega Massimo Garavaglia. A queste si aggiungono anche le parole della capogruppo della Lega in consiglio Comunale, Bruna Giuliani, che afferma che “non erano interventi urgenti” e “avevamo avuto sempre dubbi su questi trasferimenti”.

Certo che troviamo strano – sostiene Alberto Pattini, capogruppo del PATT nel Consiglio Comunale della città di Trento – che una Lega sempre attenta alla sicurezza e alla lotta contro il degrado non ritenga un intervento urgente la riqualificazione di un’area in stato di degrado nel centro della nostra città. Un’area che rischia di diventare un centro di spaccio e che necessità interventi urgenti. Interventi che il PATT ha da sempre sollecitato e che, prima di questo emendamento approvato in senato, eravamo sul punto di concretizzare.

Ci stupiamo anche che un viceministro – afferma Pattini – non sappia che opere di milioni di euro necessitino di bandi di gara: il finanziamento di 18 milioni di euro non sarà ancora speso ma le procedure sono state avviate. Si tratta di un provvedimento sbagliato nel merito, che va a bloccare una serie di progettualità già avviate. Nel caso di Trento i bandi per la riqualificazione son già stati promulgati e per quanto riguarda l’ex casa di riposo è già in corso la gara d’appalto.

Come gruppo consiliare del Patt – conclude Pattini – riteniamo inaccettabile questo dietrofront e protesteremo in tutte le sedi opportune”.