23/07/2018
“L’intervista di Paolo Ghezzi riportata domenica 22 luglio su L’Adige demolisce le possibilità di vittoria.” Così commenta la segreteria politica del PATT per voce del Vicesegretario Simone Marchiori.
“Sconcerta leggere quanto affermato da Ghezzi, e cioè che andrà avanti anche senza PATT. Prima di tutto perché dieci giorni fa disse che non si può fare a meno del PATT, poi perché proprio lui vorrebbe porsi come figura di sintesi delle anime del centrosinistra-autonomista, allargandone i confini.
Siamo in una fase delicata della politica trentina e ancora una volta ci tocca assistere – continua Marchiori – all’ennesimo tentativo fatto di parole in libertà che provoca solo divisioni anziché unire attorno ad un progetto, quello della coalizione, che ha portato grandi risultati per il Trentino, che ha ancora molto da dire per i prossimi anni e che può rinnovarsi e allargarsi.
Evidentemente Ghezzi parte dal presupposto che la partita per le provinciali di ottobre sia già persa e punta a rappresentare un’area che pensa di stare all’opposizione. Ma forse fa finta di non vedere la realtà delle cose: gli ultimi sondaggi pubblicati sui quotidiani locali, evidenziano come Ugo Rossi sia assolutamente competitivo rispetto ai possibili avversari, che mai come ora appaiono divisi. Inoltre Ghezzi si presenta con delle proposte programmatiche per il rilancio del “dormiente centrosinistra-autonomista” che ricalcano in larga parte quelle già presentate dal PATT quindici giorni fa.
Quanto alle firme raccolte in sostegno alla candidatura di Ghezzi – conclude Marchiori – va il massimo rispetto alle persone che anche in questo modo decidono di esprimere la propria opinione, ma questa non è una gara a chi raccoglie più firme, né delle primarie a distanza. Siamo seri e responsabili. Questa è una scelta politica e in ballo c’è il futuro del Trentino e del suo sistema di autogoverno. Il centrosinistra-autonomista unito rappresenta una visione alternativa e competitiva rispetto alla deriva populista. Stiamo attenti a fomentarne le divisioni perché perdono tutti, non solo i singoli. Perde il Trentino.”