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Il Consigliere Degasperi rivolga altrove le sue accuse

11/07/2018

Il segretario politico del Partito Autonomista Trentino Tirolese, Franco Panizza, così commenta le dichiarazioni del Consigliere provinciale del M5s Filippo Degasperi sulla questione della gestione dei grandi carnivori in Provincia di Trento:

“Leggo con stupore le dichiarazioni di oggi del Consigliere Degasperi, secondo cui la legge approvata dal Consiglio Provinciale di Trento sarebbe “un giochino anti-governo nazionale” e “una mossa elettoralistica”. A tale scopo preciso che non è la Giunta Provinciale che sta strumentalizzando la problematica degli orsi e dei lupi per provocare la reazione del Ministro Costa. Al contrario, la Giunta e l’Assessore competente Dallapiccola hanno gestito la questione dei grandi carnivori con competenza e senso di responsabilità cercando di garantire la sopravvivenza delle specie, ma anche ascoltando e rispondendo alle esigenze di chi vive e lavora in montagna.
Sono stati invece gli esponenti della Destra e soprattutto della Lega, alleati politici del M5stelle, che hanno, per tutti questi anni ed in particolare durante la campagna elettorale nazionale, strumentalizzato irresponsabilmente la problematica, aizzando la popolazione con fake news e utilizzando in molte riunioni pubbliche toni eccessivi per provocare strumentalmente la reazione contro il Governo Provinciale. Gli esponenti della Destra e soprattutto della Lega si sono espressi sempre in maniera chiara sulla necessità di autorizzare l’abbattimento di lupi e orsi per poter liberare la montagna trentina dalla paura. Esternazioni che hanno più volte ripetuto e posto come priorità assoluta da portare avanti a Roma in caso di elezione.
Il Consigliere Degasperi non faccia finta di non saperlo e rivolga quindi le accuse di demagogia e di strumentalizzazione ai suoi alleati politici e di governo, con i quali ha sottoscritto un “contratto” che evidentemente non era stato del tutto condiviso. È infatti già evidente l’imbarazzo del Sottosegretario Fugatti nel dover giustificare ai suoi elettori l’impossibilità di mantenere le tante promesse fatte in campagna elettorale.
Al contrario, i Presidenti Autonomisti Rossi e Kompatscher hanno sottoposto la problematica a livello nazionale seguendo le procedure previste dal nostro Statuto, proponendo una norma d’attuazione che consenta alla Provincie autonome di gestire i grandi carnivori in accordo e sotto l’osservanza dei competenti organi nazionali, a partire dall’Ispra. Adesso i Parlamentari della Destra e della Lega si adoperino, convincendo i loro Ministri, a mantenere le promesse fatte in campagna elettorale.
Come Autonomisti siamo da sempre consapevoli che la problematica dei grandi carnivori investe anche il contesto europeo e ci rendiamo pienamente conto che dobbiamo rispettare le regole nazionali e i parametri di carattere scientifico. Però è necessario affermare e rendere tutti consapevoli che il problema investe il nostro territorio e che le nostre Istituzioni locali devono poter garantire la permanenza dell’uomo in montagna e la sopravvivenza delle attività economiche, che siano l’alpeggio, la zootecnia o il turismo.
A differenza del resto d’Italia, dove la montagna si spopola, il Trentino e il Sud-Tirolo sono riusciti a garantire la vita e lo sviluppo delle popolazioni di montagna. Un’eccessiva e incontrollata presenza dei grandi carnivori rischia ora di mettere in pericolo attività secolari e di impoverire le nostre comunità di montagna sotto l’aspetto sociale, economico, con negative ripercussioni anche dal punto di vista ambientale con negative ripercussioni per l’equilibrio idrogeologico.
Garantita la sopravvivenza delle due specie, è ora necessario ricercare una giusta forma di convivenza che sarà possibile solo mantenendo sotto controllo la popolazione dei grandi carnivori intervenendo per rimuovere i soggetti pericolosi che creano pericolo per le persone e che rischiano di compromettere la tenuta dei progetti di tutela dell’orso e del lupo.
Pensare di non fare nulla e costringere le popolazioni di montagna a subire la paura dei grandi carnivori significa di fatto incentivarle ad intervenire direttamente e quindi favorire il bracconaggio. Al contrario portare avanti una politica mirata al controllo della crescita di queste specie animali, arrivando in casi di documentata pericolosità all’eliminazione dei soggetti problematici, può porre le basi per una possibile convivenza tra uomo e grandi carnivori.”

Il Segretario Politico
Franco Panizza