Per offrirti una migliore esperienza di navigazione, il sito utilizza dei cookies. Continuando la navigazione nel sito autorizzi l'uso dei cookies.

Fissata la giornata del ricordo delle vittime e dei caduti trentini nella prima guerra mondiale

03/05/2018

Sarà il 14 ottobre di ogni anno il giorno dedicato al ricordo delle vittime e dei caduti trentini della Prima guerra mondiale, mentre il Sacrario Militare di Castel Dante a Rovereto sarà il luogo nel quale verrà realizzato il memoriale dei caduti.

Grazie all’impegno del PATT è infatti stata approvata e resa operativa la legge provinciale 22 settembre 2017, n. 11 “Interventi per valorizzare la memoria del popolo trentino durante la Prima Guerra mondiale“, che istituisce la Giornata del ricordo dei caduti e delle vittime della prima guerra mondiale appartenenti al territorio dell’attuale Provincia di Trento, al tempo parte della Contea principesca del Tirolo.

Cosa verrà realizzato al Sacrario di Castel Dante? Ci risponde il governatore Ugo Rossi: “In attesa del via libera ufficiale all’intervento da parte del Ministero della Difesa, proprietario del mausoleo roveretano, metteremo in sicurezza l’ossario togliendo le strutture di cartongesso pericolanti sul soffitto. Finiti questi lavori, probabilmente a febbraio dell’anno prossimo, si potrà collocare nell’ossario sulla collina di Rovereto il memoriale dei trentini. Memoriale che vedrà due interventi: la collocazione di lapidi nel giardino del mausoleo e, all’interno, installazioni informatiche che riporteranno i 12 mila nomi dei caduti trentini con la divisa austroungarica e anche di quelli del regio esercito italiano. Già quest’anno, nel corso del 2018, ricorderemo questi 12 mila caduti attraverso due installazioni, una al Museo della Guerra e una nella stazione ferroviaria di Trento, dalla quale molti partirono.

La Prima Guerra Mondiale fu in particolare per il Trentino un momento drammatico, non solo per il numero di soldati mobilitati, circa 70.000, ma soprattutto perché con l’entrata in guerra del Regno d’Italia nel 1915 le valli trentine divennero teatro di combattimenti, costringendo gran parte della popolazione rimasta, composta in gran parte da donne, anziani e bambini, a rifugiarsi nelle regioni interne dell’impero.

E’ per questo che non ci si è limitati a un monumento ai caduti, istituendo invece una giornata dedicata al ricordo delle sofferenze patite da tutta la popolazione.

Ma perché il 14 ottobre? Lo chiediamo a Camillo Zadra, direttore del Museo della Guerra. “La Giornata per ricordare le vittime e i caduti trentini della Prima Guerra mondiale è stata individuata nel 14 ottobre perché il 14 ottobre 1914, nella fase più dura dello scontro tra Austria – Ungheria e Russia, si svolse la battaglia del fiume San nella Galizia polacca orientale. Un terreno di battaglia nel quale i trentini, arruolati in particolare nei battaglioni dei Kaiserjaeger, furono impegnati duramente per contenere l’avanzata russa. Il 14 ottobre del 1914, gli austriaci tentarono di attraversare il San per liberare Leopoli, capitale della Galizia austriaca, occupata dai russi nei mesi precedenti, subendo grandissime perdite. Per questo abbiamo scelto quella data, entro la quale saranno pronte le prime installazioni.

Comprensibilmente soddisfatto il consigliere provinciale Lorenzo Baratter, primo promotore dell’iniziativa, che così commenta: “Oggi posso davvero dire che vedo realizzato un sogno per il quale mi sono impegnato per numerosi anni, insieme a tante altre persone, sia come storico sia come consigliere provinciale: il sogno di mantenere viva la memoria, ricordare i sacrifici e le sofferenze di centinaia di migliaia di civili, restituire nomi e cognomi e quindi dignità a tanti soldati per troppo tempo dimenticati. 
Un grazie sincero al Presidente Rossi, alla Giunta provinciale, a tutti i colleghi del Consiglio provinciale che hanno condiviso all’unanimità questa proposta di legge dell’esecutivo. Voglio esprimere una particolare riconoscenza al Museo della Guerra e alla Fondazione Museo Storico ma anche ai tanti studiosi e ricercatori che hanno lavorato con impegno e sensibilità spronandoci ad arrivare a questo risultato.
Quanto accade oggi rappresenta un atto di Giustizia e di Pace che pone la nostra Provincia Autonoma di Trento su un piano di grande civiltà. Di questo dobbiamo sentirci tutti orgogliosi, al di là di ogni appartenenza. 
Oggi è un giorno da ricordare. Un successo della politica, delle istituzioni, dei Musei e delle Fondazioni culturali, di tutte le Associazioni e di tutte le persone che in Trentino hanno creduto e credono fermamente che solo attraverso il ricordo e la conoscenza, andando oltre le divisioni di un tempo, si possano evitare gli errori e le tragedie del passato. Questo è un monito più che mai attuale anche per la società contemporanea. E un doveroso omaggio alla gente trentina che tanto ha sofferto a causa di quella guerra.