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Numero chiuso per i tir al Brennero

06/04/2018

Dopo la rimozione del “numero chiuso” per limitare il transito orario di tir a Kufstein, che ieri ha portato alla formazione di una coda di 25 chilometri in Austria, nella bassa valle dell’Inn, questi camion si sono riversati nel pomeriggio in Val Isarco, creando una coda da Vipiteno a Bolzano.

Herbert Dorfmann, Parlamentare Europeo nonché Obmann dell’Svp nella Val d’Isarco, ritiene la situazione insostenibile: “Non è possibile che alla conclusione di una misura per controllare il traffico come quella presa in Austria, tutti i camion in coda ripartano nello stesso momento, per poi creare una nuova coda in Val d’Isarco, là dove l’autostrada diventa più stretta”.

Il provvedimento si inserisce in un blocco di 25 giorni, distribuiti a qui a luglio, per i camion in transito al Brennero. La norma è in vigore dal 22 marzo scorso e prevede un numero massimo di 300 automezzi all’ora (uno ogni dodici secondi) sull’autostrada dell’Inntal. Il filtro è posto a Kufstein Nord e riguarda i camion provenienti dalla Germania e diretti verso sud. Il calendario dei divieti mostra per ora 25 date, da marzo a luglio (22 marzo, 3, 5, 26 e 30 aprile, 2, 7, 8, 11, 22, 23, 24, 28, 29, 30 maggio, 1 e 2 luglio) e sono quelle dove si è registrato il maggior traffico sull’asse del Brennero analizzando i flussi da settembre 2016 a febbraio 2018.

Se non verranno prese delle misure adeguate, la situazione di ieri si riprodurrà ogniqualvolta che a Kufstein verrà limitato il numero di tir che possono transitare in un determinato lasso di tempo – continua Herbert Dorfmann – Perciò, nelle ore successive alla fine del blocco in Austria, dovrebbe essere introdotto un sistema simile in Italia, prima che la valanga di tir raggiunga il Brennero, per fare in modo che in Val d’Isarco transiti solo un numero di camion che l’autostrada è in grado di assorbire”.

Dorfmann sottolinea che “è grottesco che, da un lato, vengano preannunciate agli abitanti della Val d’Isarco delle misure per limitare il traffico dei veicoli diesel e, dall’altro lato, li si costringa ad accettare che, a causa di misure mal coordinate, centinaia di tir blocchino il tratto autostradale e intasino l’aria con i loro gas di scarico. In generale, questa situazione dimostra che sono necessarie risposte urgenti. L’aumento del traffico sull’autostrada del Brennero non è più sostenibile e non può più essere accettato dagli abitanti della Val d’Isarco”.

Dorfmann ritiene importante che le maggiori entrate vengano utilizzate per iniziative dedicate a migliorare la qualità di vita di coloro che vivono lungo la tratta. Tra le misure che propone: investimenti per proteggere la popolazione dall’inquinamento acustico, il finanziamento incrociato della nuova tratta, altri investimenti infrastrutturali e anche pagamenti di compensazione ambientale per chi vive nei territori lungo l’autostrada.

Stiamo lavorando molto intensamente in Parlamento europeo per una nuova legislazione sul traffico, che renda obbligatoria l’eurovignetta, e che, in questo modo, inserisca i costi dell’inquinamento ambientale nel pedaggio. Il mio obiettivo è che le risorse aggiuntive che verranno così raccolte vengano impiegate per un obiettivo preciso. Se chi transita sull’autostrada deve pagare di più perché inquina l’ambiente, è anche giusto che le maggiori entrate vengano utilizzate per ridurre i disagi causati a coloro che vivono lungo la tratta. In questo senso, finora il Parlamento europeo ha votato nella giusta direzione”, dichiara Herbert Dorfmann.