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Paola Demagri (PATT): anche l’ospedale di Cles sara dedicato alla gestione di Covid19, come verrà gestita la situazione?

02/11/2020

Sono giorni difficili per chi si trova a dover prendere le decisioni relative alla gestione della seconda ondata della pandemia causata da Covid-19. Viviamo una situazione dove tutti gli aspetti della vita della nostra società hanno delle criticità molto alte. Basti pensare alla questione sanitaria, all’economia o alla gestione di scuole e servizi al cittadino. Certamente la salute pubblica, che è un diritto fondamentale di ogni persona, va tutelata da chi governa che tuttavia deve trovare soluzioni e metodi nuovi per far fronte alle esigenze sanitarie che si modificano repentinamente in questi giorni.

E’ inutile nascondere che c’è molta preoccupazione soprattutto negli ospedali di Valle, poiché si sa solo in maniera ufficiale che da lunedì avverrà la riconversione degli ospedali. La Giunta deve chiarire ciò che si sta pianificando, perché ad oggi gli ospedali sono utilizzati dalla popolazione in maniera normale, anche per situazioni non gravi.

Le criticità sono molte, si pensi ad esempio all’ospedale di Cles, che da un lato verrà dedicato al COVID con al chiusura degli interventi programmati e la chiusura, ipotizziamo, anche della chirurgia. Questo se in un primo momento può agevolare la battaglia contro la pandemia successivamente potrebbe essere un grave problema, anche in ottica dell’apertura delle piste da sci, che come è noto causano un importante aumento dei casi di ricovero da traumi per incidenti o infortuni.

Serve quindi molta più chiarezza da parte dell’assessorato ed è per questo che abbiamo depositato un atto politico per chiedere informazioni chiare per i cittadini e per chi opera negli ospedali.

Sappiamo che recentemente l’assessore alla Sanità Segnana ha annunciato che verranno attribuite delle funzioni differenti agli ospedali del Trentino. Purtroppo questa comunicazione è passata sotto traccia e non è stata divulgata con la necessaria attenzione. Ad oggi quindi la popolazione non è adeguatamente informata di cosa avverrà nei prossimi giorni. Pare che sia in atto una riorganizzazione con la sospensione di servizi e di attività, quali l’interruzione di interventi programmati, le attività ambulatoriali e gli screening, al fine di favorire l’introduzione di posti letto COVID.

Il problema principale non è come si interviene per far fronte all’emergenza, ma da quando saranno inibiti alcuni servizi. Perché la popolazione ha bisogno di conoscere le decisioni prese per utilizzare i servizi sanitari nel modo corretto per il prossimo periodo.

Va precisato inoltre che la PAT non può concentrare i suoi sforzi solo sulla riorganizzazione degli ospedali ma deve occuparsi della riorganizzazione territoriale che ha una funzione fondamentale nel supporto alle attività ospedaliere. Certamente ci sono stati molti mesi per poter organizzare i passaggi che avrebbero dovuto essere messi in atto oggi, ma questo non è avvenuto e quindi ad oggi è ancora più complesso comprendere le decisioni che avvengono con carattere d’urgenza.

La preoccupazione maggiore tuttavia, non è per gli operatori sanitari, che sono certamente provati dal perdurare di questa complessa situazione, ma che sono anche pronti e preparati ad affrontare questa nuova ondata di contagi. Il pensiero principale va alla popolazione, che sta intasando di telefonate e richieste i medici di medicina generale, i quali non hanno risposte per la maggior parte delle richieste. Così come sono continuamente sotto pressione le guardie mediche, o gli operatori del servizio igiene, che ricevono innumerevoli richieste.

Questa situazione di incertezza della popolazione ricade infine sugli amministratori, in particolare sui Sindaci dei Comuni, che non hanno competenze in tal senso e non possono dare indicazioni alla popolazione.

La disinformazione del cittadino, unita alla paura che si sta diffondendo e alimentata dal fatto che non si hanno indicazioni chiare da parte della PAT rischia di creare vero e proprio panico. I cittadini inoltre segnalano che il sistema di “contact” non è più efficace come qualche mese fa e percepiscono anche la difficoltà a reperire chi esegue i tamponi. Tutto questo va immediatamente risolto con una puntuale e precisa comunicazione da parte della Giunta nei confronti della cittadinanza, con una campagna informativa chiara poiché non può essere ritenuta esaustiva la comunicazione che viene fatta durante la conferenza stampa giornaliera del Presidente della Provincia Fugatti.