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PATT: Grazie agli autonomisti fatta finalmente chiarezza sul rinnovo del porto d’armi per caccia

10/09/2018

E’ stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale ed entra in vigore il 14 settembre, una modifica alla normativa relativa al rinnovo delle licenze per porto d’armi, particolarmente attesa dai cacciatori della nostra Regione.
La questione nasce da un’interpretazione restrittiva dell’art. 43 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza che impediva il rinnovo del porto d’armi anche a chi aveva subito decine di anni fa condanne penali, a cui era seguita la completa riabilitazione, e ai quali in tutti questi anni il porto d’armi era stato rinnovato. In sostanza, centinaia di cacciatori si sono visti in questi ultimi tempi rifiutare il rinnovo del porto d’armi dopo che gli era stato rinnovato per decenni, trovandosi costretti ad affrontare costosi contenziosi giudiziari con lo Stato.
La modifica era stata sollecitata da tempo dall’Associazione Cacciatori e dai tanti appassionati colpiti dal provvedimento ed era stata portata avanti in Parlamento, con disegni di legge ed emendamenti, dagli autonomisti del PATT e della SVP già nella precedente legislatura, in particolare dal senatore Franco Panizza.
Recentemente l’iniziativa è stata ripresa dalla delegazione parlamentare SVP-PATT che l’ha fatta recepire dal Governo. La modifica normativa pone quindi fine al contenzioso che il contrasto interpretativo aveva sollevato, contemperando le esigenze di sicurezza e ordine pubblico con quelle dei richiedenti la licenza di porto d’arma, stabilendo che, una volta intervenuta la riabilitazione, l’Autorità valuti, senza automatismi, il rilascio o il rinnovo della licenza. Ciò non significa una normativa meno rigorosa, ma, nel caso di soggetti totalmente riabilitati, equivale ad una regolamentazione meno arbitraria.