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PATT: dalla parte dei pastori sardi! Non si può produrre sottocosto

13/02/2019

In Sardegna i pastori protestano contro i 55 centesimi al litro pagati dall’industria della trasformazione per il latte. Il PATT solidarizza con il settore dell’allevamento sardo. Il lavoro deve essere retribuito e deve essere garantita la dignità, anche soprattutto in montagna, ad un settore importante, sia dal punto di vista economico che per il presidio socio-ambientale, come quello della zootecnia.

Un fiume bianco a coprire le strade della Sardegna, questo è il simbolo della protesta dei pastori sardi. Ormai da qualche giorno i pastori invece di consegnare il latte lo buttano. La protesta nasce dai prezzi irrisori che vengono pagati per il latte che producono. Meglio buttarlo che venderlo sottocosto. Questa è la posizione dei pastori e la loro è la richiesta di essere ascoltati e di essere retribuiti con un equo compenso per il loro pesante lavoro.

Il PATT, da sempre vicino agli agricoltori e agli allevatori trentini, non può che esprimere solidarietà nei confronti di una protesta che ritiene sacrosanta. La zootecnia è un settore importante in Italia e soprattutto nelle zone di montagna ed è necessario mettere in campo ogni sforzo perché agli allevatori siano garantite condizioni di lavoro e di guadagno almeno sufficienti per una vita dignitosa.

“Il PATT è vicino – afferma il Segretario Politico Franco Panizza – ai pastori e al popolo sardo a cui ci accomuna una lunga storia autonomistica e un’antica frequentazione con il Partito Sardo d’Azione. Per questo, riconoscendo l’importanza rivestita dal settore zootecnico sia sotto l’aspetto economico che per quanto riguarda il presidio territoriale, il nostro Partito si è sempre battuto, sia in sede locale che europea, perché alle nostre aziende venisse garantita una giusta remunerazione del loro lavoro e fosse premiata la grande qualità dei prodotti lattiero-caseari che riescono ad esprimere pur in condizioni a volte difficili. I positivi risultati ottenuti durante l’assessorato dell’autonomista Michele Dallapiccola, anche in termini di prezzi del latte e dei formaggi prodotti, sono lì a dimostrarlo.

Il PATT – conclude Panizza – è convintamente solidale con le richieste dei pastori sardi e chiede al Governo che si impegni seriamente e non solo a parole per individuare le misure necessarie per consentire a questa attività di sopravvivere e produrre reddito e opportunità occupazionali, non solo in Sardegna, ma anche in tutta la montagna italiana, fatta di tantissime piccole aziende che ogni giorno sono costrette a fronteggiare una competizione impari e spesso sleale”.