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Con il PATT al governo tanti importati risultati per la nostra Autonomia

27/08/2018

Leggo in questi giorni alcune prese di posizione di esponenti del passato del Partito Autonomista che rimproverano all’attuale dirigenza di aver tradito i valori fondanti e di aver fatto scelte orientate al potere anziché alla crescita dell’autonomia. Niente di più falso. E sono pronto a dimostrarlo. Quando si è insediata la nuova dirigenza, il PATT versava in una fase di estrema difficoltà: un partito incapace di fare scelte precise, con un rapporto difficile con la SVP, un partito giudicato inaffidabile perché di volta in volta attirato dalle sirene della destra o della sinistra, a seconda dell’onda nazionale.

È vero, le ultime elezioni nazionali hanno sancito la vittoria della destra, ma è altrettanto vero che nel 1994, a pochi mesi dal grande successo del PATT alle elezioni provinciali e con un governo a guida autonomista, persero la competizione con la destra tutti gli uomini più rappresentativi del partito, da Tretter, a Binelli a Casagranda. Le ultime legislature hanno fatto crescere il Partito Autonomista, sia in termini di rappresentanza territoriale che dal punto di vista qualitativo. Nell’ultima tornata elettorale abbiamo rinnovato sei consiglieri su otto, siamo riusciti a conquistare un posto di rilievo nel Comune di Trento, abbiamo eletto per la prima volta nella storia del partito ben due parlamentari e soprattutto abbiamo vinto le primarie, esprimendo con il voto popolare il presidente della Provincia Autonoma di Trento. Abbiamo voluto consolidare il nostro consenso per poi puntare ad essere i veri protagonisti dell’autonomia. A cinque anni di distanza, possiamo ben dire di aver messo in sicurezza i rapporti finanziari con lo Stato, di aver fatto crescere il Trentino, aumentato l’occupazione, consolidato il Pil. Mai come in questo questa legislatura il rapporto con la SVP si è rivelato forte e alla pari. Alle ultime elezioni nazionali abbiamo utilizzato un simbolo comune e per la prima volta nella storia anche nei collegi tedeschi della Provincia di Bolzano, assieme alla sigla SVP era presente quella PATT. La stima di cui godiamo è talmente alta che anche i parlamentari della SVP a Roma sono identificati con la sigla comune SVP-PATT. Non solo, ma grazie alla rappresentanza parlamentare e soprattutto alla guida autonomista della Provincia, siamo riusciti ad ottenere ben venti nuove competenze per la nostra autonomia. Competenze importanti e strategiche che ci consentono di legiferare autonomamente, dalle grandi concessioni idroelettriche alla concessione in house dell’autostrada del Brennero, ai tributi immobiliari e alla finanza locale, ai contratti pubblici e agli appalti, all’amministrazione della giustizia, alla gestione venatoria, alla pianificazione urbanistica commerciale, alla previdenza complementare e ai fondi sanitari, alla gestione provinciale del Parco Nazionale dello Stelvio. Basterebbero questi risultati per dimostrare quanto sia stata determinante l’azione politica del PATT, non tanto a favore del partito ma nell’interesse dell’intera comunità trentina e a vantaggio della nostra autonomia, che è il bene più prezioso di cui disponiamo e il patrimonio più importante su cui investire.

Ci è stato anche rimproverato di aver disatteso i valori fondanti del Partito autonomista. Niente di più falso. La coalizione che ha retto la Provincia in questi anni ci ha consentito – come non era successo neppure con la giunta Andreotti – di guidare anche l’assessorato alla cultura e alla cooperazione transfrontaliera, così di sviluppare il progetto Grande Guerra, di portare avanti le iniziative per valorizzare i nostri legami storici con il Tirolo e la Mitteleuropa, per commemorare degnamente il bicentenario hoferiano, per implementare il Progetto Memoria. Grazie ad un’iniziativa del Partito Autonomista, poi assunta dal presidente Rossi, siamo riusciti ad approvare all’unanimità un disegno di legge per istituire il Memoriale dei caduti della Grande Guerra e il Giorno del ricordo. Per anni abbiamo ricordato i nostri caduti dimenticati dalla memoria ufficiale; da quest’anno saranno commemorati ufficialmente da tutte le istituzioni, comprese le scuole. Per non parlare del progetto dell’Euregio che da sempre è uno degli obiettivi caratterizzanti degli autonomisti. Anche con la presidenza dell’Euregio in capo a Ugo Rossi abbiamo avviato quasi 50 progetti, abbiamo istituito ufficialmente una festa comune, abbiamo sviluppato gli scambi giovanili e finalmente avviato il progetto Historegio.

Chiudo qui un elenco che potrebbe continuare per ore, tranquillizzando tutti i nostri simpatizzanti e tutti coloro, ai quali non smetteremo mai di essere riconoscenti, che hanno costruito la storia del nostro partito. Si è autonomisti assumendosi la responsabilità di decidere in casa propria e non rincorrendo di volta in volta il vento del consenso. Sarebbe troppo facile e sarebbe come tradire la nostra storia. Se il PATT non ha mai fatto alleanze con la destra nazionalista è perché finora non ha mai trovato lo spazio e la sensibilità necessari per affermare e valorizzare la nostra autonomia speciale. Fare alleanze con la destra avrebbe anche significato rompere con la SVP, il nostro alleato di sempre.

È chiaro che l’autonomia è per noi il fattore discriminante per ogni scelta: non ci interessa raggiungere il consenso fine a se stesso, ma siamo pronti ad assumerci la responsabilità di governare quando siamo certi di poter realizzare i nostri progetti nel rispetto dei nostri principi fondanti. La coalizione a cui abbiamo aderito finora ci ha consentito di valorizzare e potenziare la nostra autonomia che sta sempre più diventando un patrimonio comune condiviso da tutti e non solo dagli autonomisti. E di questo ne siamo orgogliosi. In merito al futuro dell’autonomia ci confronteremo con chiunque, ma lo faremo nell’esclusivo interesse della nostra comunità, non certo per rincorrere ambizioni di potere che non ci interessano.

In qualsiasi ruolo si troveranno ad operare, gli autonomisti lo faranno, come hanno sempre fatto in questi 70 anni di storia del partito, per servire la nostra terra e la nostra gente.

La nostra storia e la nostra identità, così come la nostra dignità politica, non sono in vendita.

 

Il Segretario Politico

Franco Panizza